→ gennaio 18, 2001

Finora le privatizzazioni, con poche erano eccezioni, ero un indirizzo politico condiviso: che diventino oggetto di critica è già di per sé una notizia. Ancora di più se ciò avviene contemporaneamente da destra e da sinistra, a opera di due personaggi che più diversi non potrebbero essere. I giorni dell’Iri (Mondadori) è di Massimo Pini, voluto da Bettino Craxi nel comitato di presidenza dell’Iri, ove rimase dall’86 al ’92, e oggi vicino ad An. L’economista Marcello De Cecco, che ha scritto prefazione e conclusioni a Le privatizzazioni (Donzelli), è il più autorevole cultore dei grandi economisti cari alla sinistra, John Maynard Keynes e Piero Sraffa.
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→ ottobre 14, 2000

Ha ragione Enrico Cisnetto quando scrive (“Tre palle un soldo” di venerdì) che il torto di Tatò è di non aver “posto condizioni” al Tesoro per inserire i suoi progetti nei piani di governo e fissare un calendario per la privatizzazione. Ma queste sono materie di decisione politica, governo e Parlamento non sono un azionista qualsiasi. Se essi non hanno accettato quelle condizioni, e invece il manager va per la sua strada come lo fossero state, e anzi minaccia licenziamenti se lo ostacolano, è azzardato dire che il suo è un comportamento sedizioso? E’ sempre la stessa storia, sono i liberisti che rispettano il potere dello Stato: gli altri lo usano.
→ ottobre 5, 2000

Il cammino delle privatizzazioni, che pure aveva superato tappe significative, era diventato faticoso; le decisioni si stavano perdendo in un dibattito confuso.
Il DPEF prevede privatizzazioni per 65.000 miliardi tra il 2000 e il 2001; ma a causa delle incertezze, le future tranches Enel ed Eni non compaiono nelle liste delle grandi operazioni redatte dalle banche internazionali.
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→ luglio 27, 2000

No, noi siamo contrari alla privatizzazione semplice delle reti televisive: che devono rimanere in mano pubblica». A dirlo non è Fausto Bertinotti, o Nerio Nesi, o un esponente dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai: è l’on. Paolo Romani, responsabile informazione di Forza Italia, intervistato da Milano Finanza. Mentre il centrosinistra dissotterra le improbabili armi riposte ai tempi della Bicamerale, quella cioè di proporre L’ineleggibilità di un candidato che riscuote il consenso – punto più punto meno – del 50% dell’elettorato, o, in alternativa, quella di imporgli la vendita forzata delle sue imprese, l’esponente di Forza Italia ci aiuta a riportare il problema al dato di fondo: conflitto di interesse e questione Rai sono inestricabilmente legati tra loro.
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→ settembre 14, 1999

Al Direttore.
“L’Eni sarà presto totalmente privatizzata” scrive Il Foglio di sabato nel secondo dei suoi editoriali. Eliminati i due avverbi: il primo perché politicamente improbabile, il secondo perché illogico (parzialmente privatizzata è un ossimoro), la frase si rivela per quello che è. Non una notizia ma una profezia: biblica.
→ luglio 30, 1999

Provate a chiedere a un amico di dire, con una parola sola, che cosa significa privatizzare, nove su dieci vi dirà: vendere. Vendere vuol dire (di solito) incassare danaro. Per farne cosa? Qui non ci sono dubbi, la legge è chiarissima: tutti i proventi delle privatizzazioni devono andare a ridurre il debito pubblico.
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