→ dicembre 18, 1999

Il risultato della pluridecennale battaglia tra comunismo e anticomunismo non può essere di 1 a 0, chiede Ugo Intini (Lettera di un socialista perbene, La Stampa di giovedì). E il numero due della Quercia, Pietro Folena, si dichiara d’accordo. Ma più che mettersi d’accordo sul punteggio finale della partita è importante sapere quale sia il gioco: che è quello di come si governa una democrazia in un sistema di mercato aperto.
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→ novembre 20, 1999

Non nascono da un improvviso interesse per le arti figurative le appassionate discussioni sul crocefisso del Giambologna: favorevoli e contrari, tutta la città ha ritrovato di fronte a sé il sindaco, e con lui ha discusso delle sue scelte. Così non è per altre questioni. Ne cito tre: íl Museo Egizio, lo Stadio delle Alpi, le aziende munìcipalizzate. Questioni di cui si discute solo in consiglio comunale: e su cui nulla si decide. Torino da vent’anni aspetta di ritrovare l’autorevolezza e il dinamismo del protagonista, chiede al sindaco del maggioritario di dargli questa prospettiva: e lamentano di ave re un sindaco che non c’è.
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→ ottobre 6, 1999

Nella vicenda Telecom, tra polemiche a livello istituzionale, roventi dibattiti sugli organi di informazione, sanguinose tempeste in Borsa, due domande sono rimaste finora senza risposta: perché Olivetti ha varato il piano? qual è stata la causa che ha scatenato una reazione così imprevista e così violenta?
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→ settembre 17, 1999

“Normalizzare” , nel caso di una formula matematica, significa compiere su di essa un’operazione che valga ad eliminare singolarità che disturbano. “Normalizzare” la Autorità indipendenti – numero dei componenti, modalità di nomina, durata in carica e, soprattutto, retribuzioni – è lo scopo di un disegno di legge in preparazione al ministero della Funzione Pubblica. Sono veramente queste le “singolarità” che dànno fastidio?
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→ settembre 9, 1999

Forse perché era la mia prima, ma io ricordo bene la campagna elettorale del 1994: noi, i Progressisti della «gioiosa macchina da guerra», ad accusare Berlusconi di essere «sceso in campo» per difendere le sue aziende, e ad alzare il tiro contro il pericolo del Grande Fratello che corrompe e coarta la volontà degli elettori; e Bossi .i garantire che, al primo accenno di scorrettezze da parte del suo alleato», gli avrebbe ficcato dove si meritava «una bella legge antitrust». A leggere quello di cui si sta discutendo in queste settimane, sembra che sei anni siano passati invano.
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→ agosto 22, 1999

Il Senatore al Direttore di La Repubblica
Caro Direttore,
è stato un vero piacere leggere come Andrea Manzella ( “Spot in TV ed elezioni: il governo ha sbagliato” La Repubblica del 19 Agosto) illustra, con cultura e dottrina, le ragioni dell’opposizione al disegno di legge governativo cosiddetto della “par condicio”. Sullo specifico quindi nulla da aggiungere. Piuttosto c’è un altro tema che viene toccato, non strettamente necessario alla “dimostrazione”, ma che presenta connessioni logiche che val la pena approfondire.
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