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Archivio per il Tag »Mario Draghi«

→  agosto 15, 2023

il “ruolo decisivo del governo nella decisione delle scelte strategiche” attribuito al 20% della rete TIM che la Meloni ha acquistato da KKR equivale, secondo me, a “un altro anello alla catena di aziende nazionalizzate dal suo governo”.

Sul tema si è sviluppato un doppio botta e risposta con il Foglio. Alla Meloni, sostiene Cerasa, sarebbe riuscito il gioco di prestigio, far sì che lo Stato non sia sovrano pur avendo il potere di “decidere sullo stato di eccezione” e lo stesso sarebbe successo con Alitalia. E la redazione fa il titolo mettendo un paragone con Draghi, abbastanza fuori luogo e del tutto fuori dal mio testo.

Quello che è certo è che lo scherzetto costerà ai contribuenti più di 2 miliardi di €.

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→  settembre 10, 2022


Al direttore.
Perché a impegnarsi per estrarre tutto il gas che ha a disposizione l’Italia deve essere il prossimo governo e non doveva già essere questo? O è ordinaria amministrazione solo spendere e non ricavare?

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→  gennaio 30, 2022


Dopo il first best c’è lui. Buone notizie per il futuro.

Adesso il peggio sarebbe quello di dare al secondo mandato a Mattarella un significato negativo, di remedium peccatorum degli altri. Bisogna invece coglierne il significato positivo, di unanime approvazione di quello che, del tormentato settennato che gli è toccato in sorte, è stata la sua scelta più significativa: quella di Draghi a capo del governo.

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→  gennaio 27, 2022


Sarebbe un governo fortissimo. C’è da chiedersi se quelli che lo vogliono tenere a Palazzo Chigi sappiano quello che fanno

La richiesta che Draghi continui a presiedere questo governo, fatta evidentemente per eliminare un concorrente molto temibile per il Quirinale, ha la conseguenza non intenzionale di diventare una mozione di fiducia senza se e senza ma. C’è da chiedersi se quelli che la propongono sappiano quello che fanno.

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→  gennaio 21, 2022


Al direttore.

La somma delle percentuali di chi vorrebbe Draghi al Quirinale e di chi lo vorrebbe a Palazzo Chigi è probabilmente 100: e ciò che secondo me li accomuna è che tutti considerano il prestigio e l’autorevolezza che ha accumulato nei vari incarichi ricoperti nella sua vita, come il valore che ci protegge dalle nostre debolezze, a partire dal debito. Ma allora dovrebbe essere evidente che questo lo si ottiene meglio dal Quirinale per sette anni piuttosto che da Palazzo Chigi in 14 mesi di prevedibile campagna elettorale. E poi, in un caso e nell’altro, a quali condizioni?

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→  gennaio 18, 2022


“L’unico modo per non perdere Draghi è mandarlo al Quirinale”.

Così era titolata una lettera al Direttore apparsa sul Foglio del 15 gennaio scorso e firmata dal senatore Franco Debenedetti.

Risposta di Claudio Cerasa: “Concordo”.

Perché una personalità che può contare su un quasi unanime consenso tra i partiti, divisi tra chi lo vorrebbe al Quirinale e chi a Palazzo Chigi, e che ha dimostrato attitudine a mediare in una larga maggioranza senza prevaricare le forze politiche, non dovrebbe essere il candidato comune per la Presidenza della Repubblica?

Roberta Jannuzzi ne parla con Franco Debenedetti.

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