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Archivio per il Tag »impresa«

→  aprile 15, 2023


Adriano Olivetti (1901-1960)
Una storia tra mito e realtà

“Può l’industria darsi dei fini?” E’ Adriano Olivetti a porre le domanda: è il 24 aprile 1955, sta inaugurando lo stabilimento di Pozzuoli, parla ai dipendenti. “Si trovano questi semplicemente nell’indice dei profitti?… Non vi è qualcosa aldilà del ritmo apparente, qualcosa di più affascinante, una destinazione, una vocazione anche nella vita di una fabbrica?”. Quanto ai profitti, ci sarebbero voluti ancora alcuni anni prima che Milton Friedman scrivesse esserci una e una sola responsabilità dell’impresa: accrescere il valore a lungo termine degli azionisti. Semplicemente.

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→  dicembre 20, 2019


Lunedì scorso, Auditorium del Sole, assegnazione dei premi per la migliore qualità della vita delle città italiane: vince, per la seconda volta, Milano, non solo sui parametri economici, ma anche per servizi e per il livello culturale. Dopo il Sindaco Sala, parte un intervenuto registrato del ministro Lorenzo Fioramonti, il quale coglie l’occasione per sostenere (a Milano, poi!) che il PIL non è l’indicatore giusto per misurare il benessere. Osservazione già sentita in più pertinenti occasioni, ma preoccupante in bocca al ministro di un governo che il PIL proprio non riesce a farlo crescere, nonché esponente di un partito che, il PIL, ha fatto quel che poteva per farlo calare. E continua a farlo, con una serie di invasioni nel perimetro delle politiche industriali che ricordano temi e toni che si credevano consegnati al passato.

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→  agosto 31, 2017


Che cosa si intende quando si dice che Sparkle, la società di TIM che gestisce comunicazioni a lunga distanza, è di “importanza strategica”?
In un senso tecnico giuridico la normativa definisce strategiche le “reti di telecomunicazioni di proprietà del Ministero dell’interno, destinate ad essere impiegate nelle attività di tutela dell’ordine e sicurezza pubblica, nonché di difesa civile”, e le attività consistenti “nello studio, la ricerca, la progettazione, lo sviluppo, la produzione, l’integrazione e il sostegno al ciclo di vita, ivi compresa la catena logistica” di una serie di “sistemi e apparati”, che spettano ai Ministeri competenti: cose tutte che non hanno nulla a che fare, né con TIM in generale, né con Sparkle in particolare.

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→  giugno 30, 2015


Al direttore.

Per il senatore Mucchetti, in “singolar tenzone” col professore Giavazzi, sarebbe stato “il duopolio Rai-Mediaset che in Italia ha imposto di non avere la tv via cavo”. In realtà, alle prime prove, la tv via cavo venne, letteralmente, abbattuta al suolo: la legge 14 aprile 1975 numero 103 consente al solo concessionario di stato la posa di ogni e qualsiasi rete di telecomunicazione; qualche apertura ai privati doveva venire dal decreto legislativo del 22 marzo 1991 numero 73, del quale però il ministero mai redasse il regolamento attuativo. Cioè non abbiamo la rete via cavo perché poteva posarla solo la Stet: che ritenne bene non posarla. Poco prima, il presidente della commissione Attività produttive del Senato, senatore Mucchetti, aveva affermato: “La Telecom non ha fatto molto bene, l’Italia ha un’infrastruttura debole, l’azienda è molto indebitata, e fatica a andare avanti”. Dipendenti, clienti, azionisti, mercato, siete avvertiti, non dite poi che non ve l’avevan detto: autorevolmente.

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→  marzo 27, 2012

I fondamenti

Perché parlare di economia?
Pensare come un economista è componente dell’educazione
La scuola insegna come “funziona” il mondo

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→  ottobre 27, 2010


A «Che tempo che fa» ha vinto Marchionne: ma a tavolino. Marchionne parlava ai clienti italiani a cui deve vendere le sue macchine, agli operai che devono farle; parlava, in senso lato, all’opinione pubblica, il cui orientamento è decisivo quando si tratta di beni di consumo durevole; parlava ai cittadini del paese dove la Fiat ha la sua maggiore quota di mercato. Del risultato sul “campo” si può discutere. Quando la concorrenza spiana le differenze di prestazioni tra i modelli, le scelte dipendono da imponderabili elementi di gusto e di simpatia, ma alla fine è poi tra vetture “in carne ed ossa” che si decide; ma la domanda sui modelli che Marchionne intende produrre non ha avuto una risposta chiara e conclusiva.

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