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→  novembre 27, 2010


di Alberto Mingardi

La democrazia uccide la responsabilità. Nel suo nuovo libro, Kenneth Minogue dipinge la piramide di contraddizioni che si erge sui resti di un secolo consumatosi, per ingenuità o geopolitica, nella difesa dell’ideale democratico. La vecchia battuta di Winston Churchill, per cui la democrazia sarebbe il sistema peggiore dopo tutti gli altri, andrebbe pensata nel suo contesto per essere compresa anche nelle implicazioni più scomode.

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→  ottobre 10, 2010


Patty Berglund, la protagonista di Freedom di Jonathan Franzen, si domanda se la sua vita non sarebbe stata differente se avesse interrotto la lettura di Guerra e Pace prima di arrivare alle pagine in cui Natasha Rostova, destinata a Pierre, s’innamora del suo amico il Principe Andrei. Forse, pensa, non avrebbe ceduto all’attrazione per Richard Katz, il trasgressivo cantante rock, l’esatto opposto del suo amico del cuore Walter. E’ Walter quello che Patty sposa, ma quell’attrazione rimane sepolta nel suo cuore, dovranno passare trent’anni perché esploda.

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→  settembre 21, 2010

Venerdì 10 Settembre, su Radio 3, parlando dal Festival della letteratura di Mantova, Gustavo Zagrebelsky affermava: “Il Gruppo Mondadori ha potuto avvalersi di una legge che consentiva, semplifico, di sottrarsi a un obbligo tributario di diversi milioni di euro pagando una cifra irrisoria.” Non è vero: la legge ha evitato il rischio per Mondadori, che aveva vinto i giudizi di primo e secondo grado, di essere condannata in Cassazione a pagare quella ingente somma.

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→  settembre 8, 2010


La pubblicazione dell’autobiografia di Tony Blair ha riacceso le polemiche sulla sua decisione di schierare l’Inghilterra a fianco degli Stati Uniti nella guerra contro l’Irak di Saddam Hussein, ed oggi egli è oggetto di pesanti giudizi. Anche Silvio Berlusconi ha mandato truppe italiane in Irak, ma, nonostante in questo momento sia in gravi difficoltà politiche, sulla guerra non lo attacca nessuno. Perché?

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→  agosto 11, 2010


A Melfi il giudice del lavoro ha annullato i licenziamenti intimati dalla Fiat ai tre sindacalisti della Fiom accusati di aver compiuto atti di ostruzionismo per bloccare il processo produttivo durante uno sciopero. Cosa ne pensa?
Commentare una sentenza senza conoscere le difese delle parti e le risultanze istruttorie sarebbe scorretto.

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→  luglio 30, 2010



di Michele Magno

Prospettive.La strada intrapresa dalla società è chiara. Mai metalmeccanici della Cgil rischiano di essere relegati in un énclave periferica del sistema di relazioni industriali, dopo le barricate sull’accordo per lo stabilimento campano. E i timori ora vertono sulla reale rappresentanza.

Caro direttore, la Fiat resterà in Confindustria, ma la Fiom resterà nella Fiat? Infatti, un rischio c’è. Un osservatore attento come Franco Debenedetti lo ha colto lucidamente (Il Sole 24 Ore, 28 luglio).

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