→ dicembre 16, 2010

Lettera al direttore
Potrebbe darsi che un canadese esperto in certificazioni, messo a capo di un’azienda italiana pochi anni prima semifallita, e fortunosamente sottratta alle banche spedite a soccorrerla, riesca a rimettere in sesto un’azienda americana, fallita per il più grande disastro finanziario degli ultimi 80 anni; e che i sindacati americani che ora la controllano, gli stessi che anni fa misero in ginocchio le loro aziende attaccate dai giapponesi, salvino quel pò che resta della possibilità di fabbricare beni in Italia, inducendo ad abbattere il tabù del contratto nazionale inderogabile, attuando così la più importante riforma sotto un governo che, di quelle che aveva promesso, non è riuscito a portarne in porto quasi nessuna. E poi si dice il capitalismo: se solo lo si lasciasse fare.
→ dicembre 7, 2010

Al direttore.
Ho rivisto “L’inquilino del terzo piano” di Roman Polanski, proposto casualmente, senza che nessuna ragione conscia guidasse la scelta. Se può ossessionare l’idea di stare nella stessa casa in cui ha abitato un suicida – mi chiedo – che cosa può succedere quando quella casa è la tua e il suicida tuo padre? In generale, che cosa pensi, che cosa senti, quando più della paura di morire ti assale la paura di vivere, e da quella bocca spalancata esce l’urlo disperato che risuona per corridoi e scale? Che cosa succede nell’attimo – ma in un buco nero il tempo si può arrestare e la sofferenza diventare senza fine – quando sai che ti sfracellerai, o che ti mancherà l’aria ai polmoni o il sangue al cervello? Non è atto supremo e di umanità e di carità cercare di rendere meno atroce quella scelta?
→ novembre 18, 2010

Al direttore
Scrive Balzac, citato da Philippe Muray, recitato da Fabrice Luchini, recensito da Marina Valensise, visto da me domenica: “Celui qui moralise ne fait que montrer ses plaies sans pudeur”. Mi sa tanto che tornerà utile.
→ novembre 9, 2010

Lettera al direttore
Fini: Natale con i tuoi, Pasqua con chi puoi.
→ ottobre 27, 2010

di Stefano Cingolani
Marchionne non ha ambizioni politiche ma di fatto le sue idee costituiscono un manifesto di rivoluzione sistemica
A chi ha parlato Sergio Marchionne? Ai sindacati, ai politici, ma non solo. Ha parlato anche agli imprenditori che si sono trasformati in concessionari di servizi pubblici, ai banchieri troppo grandi per fallire, ai padroni dei tempi andati, i quali hanno lasciato i più piccoli a combattere con i sindacati e con i cinesi.
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→ ottobre 23, 2010

di Giuliano Ferrara
I gruppi TLC le vogliono, le TV locali sono cintrarie a cederle ma Tremonti vuole racimolare soldi. Riuscirà?
Il governo cerca di incassare un paio di miliardi di utili per il decreto Milleproroghe o per un decreto pro sviluppo. Le tv, in particolare quelle locali, non vogliono cedere gratuitamente un bene che dicono di utilizzare ancora. E le compagnie di telefonia mobile reclamano maggiore spazio nell’etere per i nuovi servizi. Sulle frequenze televisive è in corso una partita, giocata finora a carte coperte, che intreccia politica, authority, società televisive e gruppi telefonici.
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