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→  settembre 28, 2000


Asta competitiva o beauty contest?

Asta competitiva o beauty contest? Avvicinandosi la data d’inizio per le dismissioni delle centrali Enel, si ripropone la questione del metodo da adottare, che già aveva fatto discutere nel caso delle frequenze UMTS. Se ne è parlato pochi giorni fa in Confidustria, dove si è autorevolmente contestata la richiesta di Franco Tatò di procedere con l’asta. La vendita delle centrali è il “piatto forte” del piano di liberalizzazione del mercato dell’energia; il grado di concorrenza che si avrà dipende da quali imprese vi opereranno, e dalle loro strategie; e l’esito della selezione delle imprese dipende dalla procedura adottata.

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→  luglio 24, 2000


Il dato più significati­vo che emerge dall’analisi Ocse sul­le riforme dei sistemi di regolazione è la constata­zione che l’affidarsi a meccanismi e incentivi di mercato per raggiunge­re obbiettivi di interesse pubblico è diventato ne­gli ultimi due decenni un fatto consolidato. In tutto il mondo è ormai pacifi­co che anche gli obbietti­vi di servizio universale, di sicurezza e di rispetto ambientale possono esse­re raggiunti all’interno di assetti competitivi.

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→  agosto 29, 1999


La decisione dell’Enel di ac­quisire il 30% di Tele+ avrebbe avuto il “consenso tecnico-politico’ del Tesoro. La noti­zia, ripresa da tutti gli organi di informazione, ha il merito di porre sul tappeto in tutta chiarezza un pro­blema ormai non più eludibile: chi deve definire le strategie dell’Enel durante il periodo in cui il Tesoro ne avrà ancora il controllo, e quali devono essere queste strategie. Problema tutto politico che chiama in causa in primo luogo il titolare del dicastero del Tesoro, nella sua duplice veste di azionista unico dell’Enel e di responsabile primo del processo di privatizzazione.

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→  agosto 10, 1999


Al Direttore

Le società pubbliche che operano in settori concorrenziali sottraggono spazio alla libertà di iniziativa economica dei cittadini; la loro funzione-obbiettivo non può es­sere l’efficienza economica, altrimenti non si giustificherebbe la proprietà pubblica; per far diventare privata una società pubblica ci vuo­le una legge, per metter mano a una gestione cattiva, basta cambiare il management: e la se­lezione del management in imprese non sog­gette alla verifica del mercato è il problema irrisolto delle aziende pubbliche fin dall’epoca di Nitti. Per i lettori del Foglio, cose ovvie.

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→  luglio 30, 1999


Provate a chiedere a un amico di dire, con una parola sola, che cosa significa privatizzare, nove su dieci vi dirà: vendere. Vendere vuol dire (di solito) incassare danaro. Per farne cosa? Qui non ci sono dubbi, la legge è chiarissima: tutti i proventi delle privatizzazioni devono andare a ridurre il debito pubblico.

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→  febbraio 17, 1999


Enel, la vittoria del monopolio

Entro il 19 febbraio il governo avrà dovuto recepire la direttiva comunitaria sulla liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica: per quella data dovrà fissare i principali paletti di un processo iniziato da quando sette anni fa, precisamente nel febbraio 1992, la commissione europea avanzò la prima proposta. A quanto riferiscono i giornali, queste dovrebbero essere le decisioni sui tre punti chiave.

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