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→  luglio 12, 1999


La presenza pubblica degli enti locali nell’economia

Il comune di Bergamo ha un consigliere nella Aler, e due nella Galleria d’Arte Moderna, la Provincia uno nella Casa dell’Orfano: a quale filosofia risponde tutto ciò? Il comune di Bologna nomina due consiglieri dell’aeroporto Guglielmo Marconi, uno del Centro Agroalimentare, e due della Fondazione Cassa di Risparmio: in base a quale logica economica?

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→  luglio 8, 1999


Si isti et istae cur non ego?

“ Si isti et istae cur non ego?” Negli anni dal 1993 al 2000 l’Irlanda sarà cresciuta del 78%, la Spagna del 23, il Regno Unito del 19, la zona dell’euro del 18: e l’Italia del 13, peggio perfino della Germania.
La Spagna può snocciolare altri indicatori di crescita, quello del PIL dell’anno in corso, o quello dell’occupazione (che dal 1997 al 2000 fa registrare questa impressionante serie di aumenti percentuali: 2,9 – 3,4 – 2,6 – 2,4), o quello del capitale fisso. “L’Italia da dieci anni cresce di meno degli altri paesi tra cui abbiamo voluto essere, e questo è un problema di fondo”: l’ha riconosciuto Massimo D’Alema, nel suo intervento ieri al Senato.

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→  giugno 28, 1999


Oggi si svolge a Torino l’assemblea che insedierà la nuova squadra al governo di Telecom. Si apre così un nuovo capitolo, di grandi aspettative, di straordinari impegni e, come vedremo, anche con una novità per Torino. Se ne chiude un altro, quello dell’Opa, una vicenda che ha appassionato e diviso, e che oggi consente più pacate considera­zioni.

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→  giugno 3, 1999


Stabilità e concorrenza: il problema di come creare un ambiente economico che garanti­sca entrambi questi valori è stato riproposto dalle Considerazioni fi­nali, là dove il Governatore della Banca d’Italia ha trattato il tema della vigilanza e delle aggregazioni bancarie. Tra i due valori, stabilità e concorrenza, Antonio Fazio non ha dubbi su quale debba avere la preminenza.

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→  maggio 26, 1999


Si é chiusa l’epoca eroica dell’Antitrust?
Ascoltando ieri il Presidente dell’Autorità presentare la sua relazione annuale provavo la tentazione di cedere a questo moderato ottimismo. Ricordavo le prime relazioni di Giuliano Amato, quando sembrava che “mercato” e “concorrenza” fossero le parole della fede di pochi iniziati, che avessero la carica rivoluzionaria di un vangelo da diffondere.

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→  maggio 8, 1999


Considero Friedrik von Hayek, di cui oggi ricorre il centenario della nascita, il più grande scienziato so­ciale del secolo. In Italia ta­le merito è assolutamente misco­nosciuto e fa malinconia. La sua battaglia novantennale ha avuto un esito essenzia­le: unire in un blocco logico coe­rente il valore preminente delle scelte individuali su quelle colletti­ve e insieme affermare il loro li­mite. Senza scelte individuali non c’è sistema dei prezzi, dunque non c’è mercato; ma il limite dei nostri atti indivi­duali anche più intenzionali è che a prevalere sono le loro conseguen­ze inintenzionali, ed è impossibile per qualsiasi sog­getto collettivo governare e supe­rare tale limite.

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