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Archivio per il Tag »concorrenza«

→  novembre 14, 2022


La prima ipotesi, quella di un’unica rete pubblica, l’aveva tuonata Grillo nel 2020; la seconda (due reti in concorrenza) pare trovasse i favori del ministro Colao. Ma sostanzialmente il governo Draghi la questione l’ha lasciata come l’aveva trovata. Eppure da questa scelta dipende il futuro di una delle poche grandi aziende che ci sono rimaste, “ci” per modo di dire, perché a controllarla è la francese Vivendi.

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→  dicembre 15, 2021


Al direttore.
“Il problema con Amazon – scrive Lorenzo Borga sul Foglio di lunedì – è che uccida l’innovazione degli altri”. A preoccupare ancora di più è “il problema con l’Antitrust”: cioè che essa cambi mestiere e che invece di fare gli interessi dei consumatori si metta a proteggere i concorrenti. Col che noi perderemmo un’istituzione essenziale al buon funzionamento del mercato. Noi in quanto italiani, e noi in quanto europei: perché se Roma fa piangere, Bruxelles non fa ridere.

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→  novembre 10, 2021


Concorrenza e piattaforme digitali

«Salvo prova contraria, si presume la dipendenza economica nel caso in cui un’impresa utilizzi i servizi di intermediazione forniti da una piattaforma digitale che ha un ruolo determinante per raggiungere utenti finali o fornitori, anche in termini di effetti di rete odi disponibilità dei dati». Così. l’art. 29 inserito nella legge sulla concorrenza: che fin dal suo inizio evidenzia gravi criticità.

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→  luglio 4, 2020


Serve aumentare la concorrenza, facilitare la traduzione di idee in imprese, ridurre, se non le imposte che paga chi crea ricchezza, almeno il costo di chi la “socializza” e delle sciocchezze che fa

“Quando l’economia è in crisi, a chi chiediamo aiuto? Non alle aziende, ma allo Stato. Ma quando l’economia va bene, ignoriamo i governi e lasciamo che le aziende si prendano i benefici”. Colpisce, in questa prima frase del nuovo articolo di Mariana Mazzucato pubblicato sul New York Times il 1°Luglio, che dopo il punto va a capo. Mentre avrebbe dovuto mettere due punti: e concludere “e ricomincino a pagare le tasse”.

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→  agosto 14, 2019


Philip Stephens is correct: there is certainly no bigger mistake than to confuse cause and effect (“Europe must set its own digital rules”, August 9). But if Europe lags behind the US in the knowledge economy, and now in the race for artificial intelligence, that is the cause of its lacking “companies of sufficient scale to compete with the Americans”, of its struggling “to nurture a culture of innovation”, and of not producing “enough top-flight computer scientists”; in no way can it be the effect. Companies don’t grow, and people don’t choose, in a vacuum.

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→  febbraio 27, 2019


Dare al Consiglio Europeo il potere discrezionale di disattendere le decisioni della Commissione: la proposta del ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire parve dettata da risentimento per lesa maestà. Come osava la Commissione Europea bocciare il progetto, sponsorizzato dai rispettivi governi, di fondere le attività ferroviarie di Alstom e Siemens? Ma quando dopo soli 15 giorni, la proposta la si ritrova nel Manifesto franco-tedesco per una politica industriale europea adatta al 21esimo secolo è chiaro che essa fa parte di un progetto più ampio, concordato con il collega tedesco, volto a “modificare le regole della concorrenza per consentire alle imprese europee di competere su scala mondiale”. Con il che passano in secondo piano i principi che consideravamo consustanziali all’idea stessa di unione sovranazionale, fare dell’Europa uno spazio economico aperto alla concorrenza, avendo il beneficio per il consumatore come metro di giudizio.

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