Al Direttore.
I miei tentativi di applicare l’ermeneutica alla lettera di Giovanni Gabriellini (Il Foglio del 14 febbraio) non producono risultati atti a far ridere l’elefantino. Costituzionalizzare Maastricht? Ma a Dublino abbiamo fatto di più, abbiamo firmato le cambiali. Introdurre in Costituzione principi e valori coerenti con l’economia di mercato? Ci sarebbe voluta la Costituente.
Ma utilizzare gli spazi angusti della legge istitutiva della Bicamerale per aggiornane quanto si può della nostra costituzione economica, si deve fare. Proposte sano già state formulate, alcune anche da me, bisogna non lasciare cadere il tema: è sperare troppo che il Foglio ci aiuti con la sua rubrica sulla Bicamerale? Se l’elefantino dondola incerto la proboscide, provi a rileggersi gli articoli 41,42 e 43 della Costituzione. Con viva cordialità.
La risposta di Giuliano Ferrara.
Di rubriche sulla Bicamerale ne faremo addirittura due: una in prima, quando succede qualcosa di importante, e un diario settimanale in seconda scritto, sotto pseudonimo, da un autorevole componente il consesso. Ci sarà tempo e spazio, gentile senatore, per onorare le cambiali europee per rivedere una Carta costituzionale nata quando il mondo era diviso in due e l’Itala stava “a cavacecio”, per costituzionalizzare le libertà economiche. Sperando che ne frattempo, Borrelli permettendo, reggano quelle politiche e civili.
febbraio 19, 1997