Il «padrone di sinistra»

maggio 5, 2001


Pubblicato In: Varie


Tribuna elettorale

Franco Debenedetti, «il pa­drone di sinistra», è nato 68 anni fa, è cresciuto, si è lau­reato e lisa sempre vissuto a Torino. In città, nel collegio per il Senato del centro, si è candidato con successo già due volte e dove ora si ripre­senta. Nelle prime due occa­sioni ha prevalso su Gipo Fa­rassino e Jas Gawronski. Il 13 maggio di quest’anno dovrà vedersela invece con il notaio Aldo Scarabosio, uno degli uomini di punta di Forza Ita­lia e della Casa delle libertà. Prima di dedicarsi alla politi­ca Debenedetti ha lavorato a lungo nell’azienda di famiglia e in Fiat, sempre seguendo il fratello Carlo, anche in Oli­vetti. È fondatore e presiden­te della Interaction Design In­stitute di Ivrea e consigliere di amministrazione di Cir, Cofi­de, e della Fondazione Ro­dolfo Debenedetti. La scelta di schierarsi, sette anni fa, con il più importante partito della sinistra, non è stata una sorpresa, dato che, già al tem­po dei grandi scioperi dell’au­tunno caldo, aveva espresso la propria solidarietà alle po­sizioni degli operai.

In quale commissione ha la­vorato?
«In quella per l’Industria e per quella di Finanze e Teso­ro».

A quali progetti di legge ha lavorato?
«Tra i tanti ricordo più vo­lentieri quello per la riforma del diritto di recesso da parte del datore di lavoro».

Lo può spiegare in breve?
«È un modo per sottrarre la disciplina del licenziamento alla discrezionalità dei giudi­ci e definirla per legge».

Perché chiede di essere rie­letto?
«Gli elettori conoscono le mie idee perché ne parlo da sette anni e ne ho anche scrit­to in articoli e libri. Sono idee che dovrebbero stare nell’agenda di ogni governo, sia di destra sia di sinistra».

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