Economia, sviluppo, libertà

maggio 9, 2001


Pubblicato In: Corriere Della Sera, Giornali


Intervista di Chiara Ferrero

Il senatore uscente Franco Debene­detti, candidato nelle file dell’Ulivo per il Senato, è alla sua terza competizio­ne elettorale.

Senatore Debenedet­ti, qual è la sua espe­rienza politica?
“Sono stato eletto sena­tore nel 1994 e successiva­mente rieletto nel 1996, nel collegio 1 Torino Cen­tro. Prima, per trentacin­que anni, ho fatto l’impren­ditore: dall’aziendina fami­gliare, a manager di un settore della Fiat, ad amministratore delegato dell’Olivetti, a presidente della Sasib. Quando ho deciso di entrare in politi­ca, nel 1994, ho abbando­nato tutte le cariche opera­tive al momento della can­didatura. Torino e l’impre­sa sono il motivo ispiratore della mia attività politica, che ho svolto interessandomi soprattutto dei temi del­l’economia, dello sviluppo, delle libertà. Come dimostrato dai miei numerosi dise­gni di legge presentati in questi anni”.

Qual è il rapporto con il collegio in cui si candida?
“In questo collegio c’è la casa in cui sono nato, ci sono le scuole che ho fre­quentato e il Politecnico, dove mi sono laureato: in questo collegio abito da sempre. Gli elettori sanno tutto di me, conoscono le mie idee. Sono le stesse sette anni fa, ovviamente arricchite dall’esperienza di parlamenta­re. Quello che è sicuro è che con me non vanno incontro a spiacevoli sorprese”.

Come sta vivendo questa sua cam­pagna elettorale?
“Mi sorprende, andando in giro per la città, quanta gente mi riconosca, è un segno tangibile di quanto apprezzino la serietà del mio impegno. E’ una bella cam­pagna elettorale che mi appassiona molto”.

Quali sono le idee che reputa al centro del suo pensiero politico?
“Ho impegnato il mio nome e le mie capacità perché in questi anni fossero vincenti, in Parlamento e nel Governo, le idee che avevano convinto chi aveva creduto in me cinque anni fa. Sono idee che devono stare nell’agenda di ogni Governo, che sia di destra o di sinistra. Perché sia più efficace il Governo, se vince l’Ulivo. Ma anche se dovesse vin­cere Berlusconi, meglio che in Parla­mento vada un oppositore con queste idee in testa, che un suo ennesimo sostenitore sconosciuto”.

Qual è lo slogan che accompagna la sua campagna elettorale?
“Io credo nella competizione e nella concorrenza, fanno crescere il Paese. Ma la gente è stufa della politica urlata, teme il conflitto che divide, sa che il Paese cresce se cresce tutto insieme. “Far crescere il paese senza conflitti inutili: si può”. Tra i molti slogan che ho coniato è quello che la gente dimo­stra di apprezzare di più”.

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