Chi ci guadagna

maggio 16, 2003


Pubblicato In: Giornali, Panorama


Il non voto? Un sollievo per tutti

Annunciando che non andrà votare per il referendum, Sergio Cofferati ha reso tutti contenti.
Le piccole imprese con meno di quindici addetti. Ha reso contenti i loro proprietari ma anche i loro dipendenti, almeno quelli che avevano capito che invece di tutele reali, il referendum promette norme pensate per le grandi imprese, un diritto astratto, non agibile in ambienti sovente famigliari.

Piero Fassino. Dopo uno stallo di diverse settimane, aveva allineato la maggioranza dei DS sulla linea di votare contro il referendum. Cofferati, di fatto, la segue: e così il segretario dei DS vede rafforzata la sua posizione nel partito, e nell’Ulivo.
Fausto Bertinotti. E’ lui l’inventore di questo meccanismo diabolico (l’aggettivo é di Angelo Panebianco) volto a dividere la sinistra, sfruttando la contraddizione tra opporsi alla riforma dell’art.18 in nome dei diritti e negare la sua universale estensione. Il colpo non é riuscito, il referendum non passerà: ma Bertinotti può riempire le pagine di accuse verso i “traditori”; e Rifondazione, restata sola in campo, potrà “appropriarsi” di tutti i sì che si conteranno nelle urne il 15 Giugno.
Sergio Cofferati. Per parare il colpo ha perso un poco della popolarità conquistata nelle campagne per i diritti, e poi per il no “senza se e senza ma”. Ma anche lui può dirsi soddisfatto. Infatti alla sua grande popolarità non corrispondeva alcuna prospettiva politica: a meno di cataclismi sconvolgenti, una “grande sinistra”, da Rifondazione a pezzi della Margherita, non sarà mai maggioranza in Italia. Ora invece, con questa mossa, si é ricollocato su una posizione dalla quale tutto é possibile: ha di nuovo tutte le carte in mano, e può riprendere a condizionare il gioco senza giocare.
Silvio Berlusconi. Paradossalmente pure il premier ci guadagna: perché ci saranno anche elettori della Casa delle Libertà che voteranno sì, non solo quelli della destra sociale. E l’idea di essere proprio lui a fornire all’opposizione i “comunisti” per cui potrà poi attaccarla, deve dargli un gusto particolare. Altro che “elogio della pazzia”!

E’ dunque questa una partita doppia con una sola colonna, un gioco in cui nessuno perde? A perdere sono tutti quelli a cui l’art. 18 non dà nessuna tutela. Il governo ha partorito una “rifomicchia” e Berlusconi ha detto che non ci metterà più mano. Per una vera riforma delle tutele, non gli resta che sperare nella prossima volta del centrosinistra.

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