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→  novembre 19, 2011


Intervista di Maria Giovanna Della Vecchia

L’economista avverte: caso diverso da Berlusconi.
“Legami con le operazioni di Intesa? Tutte trasparenti.”


Conflitto d’interesse, per il neo ministro Corrado Passera, ci sarebbe se restasse in possesso di azioni e stock option di Banca Intesa, “che dovrebbe vendere il prima possibile”. Un conflitto che “non ha nulla a che vedere con quello di Berlusconi: perchè vendere Mediaset in un settore dove i partiti hanno fatto di tutto per impedire che sorgessero concorrenti alla RAI, era praticamente impossibile, mentre di un pacchetto d’azioni ci si può liberare in qualsiasi momento”.

Franco Debenedetti – economista ed editorialista, con un passato da senatore del centrosinistra per tre legislature – non vede che a priori ci siano conflitti di interesse tra il ruolo attuale di ministro e l’esperienza di AD di Intesa Sanpaolo, che ha guidato con l’obbiettivo strategico di diventare la Banca del Paese.

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→  settembre 20, 2011


Sir, Forced borrowing would have the same effects as a wealth tax: the entrepreneur would have to shed investments, the taxpayer to reduce consumption, both to draw liquidity from their accounts, thus reducing the capability of the banks to lend. Instead of being an alternative to the “nightmare of austerity measures”, the proposal of Jean-Paul Fitoussi, Gabriele Galateri di Genola and Philippe Weil (“Forced borrowing: the WMD of fiscal policy”, September 15) would have adverse effects on growth and employment, and also reduce the incentive for governments to adopt reforms.
“The WMD of fiscal policy”: a perfect title indeed.

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→  agosto 9, 2011


Per l’economista l’Italia deve fare crescere il Pil. «Ma serve credibilità»

Intervista di Maria Giovanna Della Vecchia

«Che il cancelliere Merkel e il presidente Sarkozy abbiano mandato una lettera per ribadire le richieste fatte da Trichet e Draghi, è un fatto assolutamente inusitato e sarebbe sciocco non riconoscerne la gravità. E’ una clamorosa dimostrazione della debolezza della politica». A dirlo è l’economista, saggista ed editorialista Franco Debenedetti.

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→  giugno 27, 2011

Comunicato stampa

Lunedì 27 giugno 2011

Ho rassegnato stamane le dimissioni da Consigliere di Amministrazione della Banca Popolare di Milano.

L’Assemblea straordinaria di sabato scorso ha respinto la proposta, avanzata dal Consiglio di Amministrazione, di aumentare il numero delle deleghe da 3 a 5, cosa che avrebbe consentito una maggiore partecipazione di soci alle deliberazioni assembleari. E’ stata così respinta un’iniziativa, pur di non sconvolgente portata, di mettere mano alla riforma della governance della Banca.

Ritengo che questo sia il problema centrale della BPM, e che già iniziare ad affrontarlo seriamente consentirebbe di fare emergere il valore della Banca, del suo posizionamento geografico, e della sua rete di vendita.

Le dimissioni, dopo due anni di mandato, sono il modo per dare rilievo a questo mio fermo convincimento.
Franco Debenedetti

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«Rassegno le dimissioni, ma servono nuove regole»
di Franco Debenedetti – Il Sole 24 Ore, 26 giugno 2011

«Sabato la svolta o mi dimetto»
di Franco Debenedetti – Il Sole 24 Ore, 22 giugno 2011

→  maggio 22, 2011


Muss Berlusconi nachder Niederlageinden Lokalwahlen abtreten?Nicht sofort, aber bald, ist der ehemaligeSenatorFranco Debenedetti überzeugt. Er kritisiert die Opposition, der er selber angehörte:Sie verteufleBerlusconi, statt Reformen vorzuschlagen. So falleItalien immer weiter zurück. Interview: FrancescoBenini.

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→  aprile 8, 2011


La sconfitta di Cesare Geronzi in Generali va letta in continuità con l’estromissione di Alessandro Profumo da Unicredit, e, risalendo ancora più addietro, con quella di Vincenzo Maranghi da Mediobanca. Dal quadro emerge in tutta evidenza il rafforzamento delle Fondazioni di origine bancaria.

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