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→  marzo 1, 2002


All’inizio la denuncia del pericolo di trovarsi in un «regime», il paragonare Berlusconi ad Arturo Ui, descrivere il suo governo come fascista o nazista erano un espediente retorico.

Ma poiché «sottile è la linea che separa il resistente dal retore» come scrive Adriano Sofri, e le parole pesano, a un certo punto l’indignazione per il regime si saldò con l’osservazione che in Italia Berlusconi ha raccolto solo il 45% dei consensi, ne dedusse che il 55% gli era contrario, sognò una «santa alleanza» per batterlo.

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→  febbraio 21, 2002


L’opposizione e l’articolo 18

Fa infuriare un ministro tanto da fargli esautorare con ignominia un sottosegretario, per giunta del suo stesso partito; spacca il Governo, divide la maggioranza seminando veleni tra gli ortodossi e la fronda centrista; provoca crepe sotto l’intonaco del muro dei sindacati; in Confindustria, riapre vecchie ferite tra grande e piccola industria.

Tutto questo riesce a combinare la proposta di modifica, oltretutto parziale e sperimentale, dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori, quello sui licenziamenti.

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→  febbraio 8, 2002


I leader della sinistra e chi li fischia

Tocca una corda sensibile Mario Deaglio quando accusa i politici di sinistra di aver perso contatto con la realtà sociale di un paese che è cambiato sotto i loro occhi.
E’ solo perché ha smesso di ascoltare gli intellettuali, di por mente alle analisi che essi, dal primo Sylos a Fuà ad Accornero, solo per ricordare quelli menzionati da Deaglio fornivano con preveggente puntualità? Non credo che sia mancata la capacità di ascolto; anzi spulciando negli archivi probabilmente si troverebbe traccia dei convegni in cui quegli studi saranno stati presentati e dibattuti magari da politici ancor oggi sulla breccia.
Perché non li hanno messi in pratica?

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→  febbraio 4, 2002


Sinistra italiana in crisi, laburisti col vento in poppa:
il nuovo libro di Giddens, padre della Terza via

Mentre l’Ulivo si contorce in una crisi di identità e di strategie, diventa particolarmente attuale ascoltare la voce di quelli che, a sinistra, hanno vinto.


«La nuova socialdemocrazia si occupa prioritariamente delle condizioni necessarie per raggiungere il successo elettorale», dice Anthony Giddens, nel suo ultimo libro; Where now for New Labour? (Polity Press, The Fabian Society). Ma quanti nella sinistra italiana sarebbero disposti a sottoscrivere senza riserve questa affermazione? Quanti invece avrebbero timore di perdere i valori identitari della sinistra, vittime del «mito dell’incoerenza»?

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→  gennaio 21, 2002


Il dibattito sull’”emergenza democratica” aperto da Salvadori e Macaluso: i due volti dell’opposizione.

Questione giustizia. Dopo l’esortazione di Borrelli di passare alla resistenza, dopo le clamorose manifestazioni che hanno segnato l’apertura dell’anno giudiziario, il vice presidente del CSM, Giovanni Verde, si domanda se ” a questo punto non sia meglio reintrodurre l’autorizzazione a procedere per i reati commessi da deputati e senatori con effetto anche sui processi in corso”. Tanto basta perché Giuseppe D’Avanzo (La soluzione del cavaliere, Repubblica, 16 Gennaio 2002) si chieda, retoricamente, se la sua uscita sia stata “anticipata o addirittura concordata con il presidente della Repubblica”; e “annota in taccuino” che ” il Capo dello Stato, pur consapevole che la proposta Verde può essere delineata come tentativo di mediazione del Quirinale, non ha speso una parola per prenderne le distanze”.

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→  dicembre 24, 2001


Il governo fissi i termini

«Due reti tv della Rai si possono vendere, ma non svendere», ha dichiarato il presidente del Consiglio nella conferenza stampa di fine anno.
Io avanzo una proposta al centro-sinistra: isolare questa affermazione dagli altri temi su cui si è accesa la discussione, e prenderla sul serio. Quindi impegnarsi a non usarla a fini di polemica e applicarsi invece in modo costruttivo perché diventi un progetto preciso.

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