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→  giugno 20, 2002

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Una sentenza del Tribunale europeo dà torto al Commissario Monti

Un mercato concorrenziale che assicuri libertà di intraprendere e offra protezione dai monopoli è uno dei capisaldi su cui si fonda la costruzione dell’Europa. Tant’è che l’Antitrust è uno dei due poteri esecutivi in capo direttamente alle autorità comunitarie, l’altro essendo quello di fissare i tassi di interesse.

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→  maggio 24, 2002

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C’è un equivoco che aleggia, su cosa sia l’Europa e chi vi attenti, nel dibattito che attraversa il continente dopo le elezioni francesi e olandesi. Ciò che accomuna i successi degli “homines novi”, Pim Fortuyn, Le Pen, Haider, Bossi, è lo “straordinario senso di libertà che incarnano a fronte degli elettori”, ha scritto Barbara Spinelli domenica scorsa.

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→  aprile 19, 2002

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Sconfitta del Governo

Fa una giusta osservazione Jas Gawronski quando constata che il 16 aprile è stato un (grande e riuscito) sciopero e non una spallata al Governo, quando si compiace che proprio lo sciopero abbia reso chiaro a tutti che la piazza protesta e il Governo governa.

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→  marzo 30, 2002


Una tradizione della sinistra
da non dimenticare

C’è molto da discutere sulla lettura che Angelo d’Orsi ha dato del riformismo sulla Stampa di mercoledì.

Tenuto a battesimo da Bernstein, diventato maggiorenne con la Rivoluzione del ’17, il riformismo si ritroverebbe d’un balzo, maturo e pensoso, nel primo centrosinistra, per finire, snaturato in metamorfosi nominalistiche, decostruito in “convulsi progetti”, fungibile per Berlusconi come per “frange del centrosinistra”.

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→  marzo 21, 2002


La sinistra e l’assassinio di Biagi

Tragico è il destino dei riformisti nel nostro paese: questa la dolorosa realtà che vive nella morte di Marco Biagi. I temi del lavoro sono il campo pietroso si cui maggiormente suda e fatica il riformista.

Dei tre filoni culturali in cui il pensiero riformista sul mercato del lavoro si è venuto articolando dagli anni 80 in poi – quello nato per sviluppo interno dalla CGIL, di Accornero, D’Antona, Ichino; quello cattolico di Treu; quello socialista di Giugni e Biagi – tutti hanno avuto le loro vittime. Parlano le pistole, e il pensiero riformista è costretto ad attenuare i toni e a sfumare i temi.

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→  marzo 7, 2002


Paradossi della sinistra

L’espediente retorico di usare i termini nazista e fascista per demonizzare l’avversario si sta diffondendo. L’ha usato Bossi all’indirizzo dell’Europa, provocando le reazioni delle cancellerie dei nostri partner, ed un’iniziativa assolutamente insolita del Quirinale. Lo usano a sinistra quanti voglio suscitare l’indignazione, e incitare alla resistenza contro il regime che si starebbe consolidando in Italia. Chi, come me, trova sbagliato l’uso di un termine che, a forza di essere inflazionato, finisce per essere svalutato, e svuotato del suo concreto, e tragico, significato storico, dovrebbe accomunare il Bossi dell’Europa nazista e gli apocalittici dell’Europa fascista nella stessa disapprovazione.

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