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→  settembre 25, 1997


Tre proposte per due obiettivi: migliorare il funzionamento del mercato del lavoro e ridistribuire in modo più equo le protezioni tra tutti i lavoratori

Ci sono cinque paesi – Cina, Indonesia, India, Russia e Brasile – che rappresentano la metà della popolazione del pianeta: a seguito degli accordi presi in sede Wto, la loro quota nel commercio mondiale, oggi pari al 9 per cento, tra 20 anni arriverà al 22 per cento; e di conseguenza quella dei paesi industrializzati dal 77 per cento di oggi scenderà al 52. Potremo averne grandi vantaggi, vedremo diminuire i costi dei prodotti che consumiamo, se saremo capaci di sostituire con servizi quasi tutti i lavori ad alta intensità di manodopera: in meno di una generazione.

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→  settembre 2, 1997


“Saremo felici ripensando che noi vi lasciamo il paese tranquillo all’interno, in buone relazioni e rispettato all’estero; vi lasciamo finanze assestate e pregheremo Iddio che possiate questi benefici conservare alla patria.”
Abbattuta l’inflazione, ridotto il deficit, creduto e voluto che fosse possibile portare dignitosamente l’Italia alla soglia dell’Europa della moneta unica, Ciampi potrebbe un giorno a buon diritto far sue le parole pronunciate in Parlamento da Marco Minghetti il.16 Marzo 1876.

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→  febbraio 14, 1997


Tre giorni fa su Repubblica Stefano Rodotà ha fermamente invitato a tenere ferma la Bicamerale sui temi ordinamentali svolti nella seconda parte della Costituzione, e ha implicitamente tacciato di spirito sovversivo chiunque tenti di investire la Commissione dei principi fondamentali posti invece nella prima parte della Costituzione.

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→  novembre 24, 1996


Il regresso della lira nello Sme è un nuovo coerente segnale della volontà di Tesoro e Bankita­lia di rassicurare i mercati sul proposi­to italiano di partecipare fin dall’inizio al club dell’Euro. La richiesta italiana si basa su un presupposto innegabile: la discesa dell’inflazione è risultata più rapida di quanto si osasse sperare, è un fatto positivo di straordinaria rilevan­za. Su questa base si può sperare in un ulteriore ribasso dei tassi di interesse e dello spread Btp-Bund. Basta questo per dire che siamo tornati ai mitici an­ni Sessanta? Sbaglia chi lamenta un ec­cesso sul versante fiscale e un difetto su quello dell’offerta, del mercato e della concorrenza? Questo è l’interrogativo da cui deve partire chi, come me, in questi giorni ha avanzato tali critiche, pur essendo sostenitore del rigore. Per risultare più chiaro, restringo i riferi­menti a due articoli apparsi su “Repub­blica”, il primo di Lucio Villari e il se­condo di Giuseppe Turani.

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→  agosto 3, 1996


Io, ebreo, incontro Priebke nella sua cella

Dalla finestrella del­lo spioncino vedo Erich Priebke di profilo. E’ seduto su uno sgabello e guarda la te­levisione. «Guten Abend, Herr Priebke, vorrei scam­biare alcune parole con lei».

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→  luglio 2, 1996


Tre fatti avvenuti negli ultimi giorni aiutano a comprendere la discussione in corso all’interno della maggioranza, sulla politica del Governo.
L’impressione, ascoltando D’Alema, è stata quella di una comprensibile soddisfazione – per i risultati europei che il Paese può conseguire – accompagnata però dal peso che ancora continua a esercitare una difficile eredità del passato.

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