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→  gennaio 13, 2016


Non solo inutile, anche dannosa sarebbe per l’Italia una moratoria di 12-18 mesi per l’entrata in vigore della Brrd, Direttiva bancaria di recovery e resolution: è invece quella che ripetutamente chiedono Luigi Guiso e Luigi Zingales sul Sole 24 Ore, come ricordato anche su queste colonne. La Brrd prevede che in caso di bail-in venga annullato il valore delle obbligazioni ordinarie (per le azioni e le obbligazioni subordinate è già previsto fin dal 2013) e, se necessario, quota parte dei conti correnti superiori ai 100 mila euro; a questo rischio potenziale corrisponde un maggior tasso di interesse per la raccolta; e siccome le nostre banche hanno emesso molte più obbligazioni di quelle degli altri paesi europei, scrivono i due economisti, deve essere riconosciuto più tempo alle banche che le hanno emesse e alle famiglie che le hanno comperate.

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→  gennaio 8, 2016


Al direttore.

Aver pubblicato un bando per la vendita dell’Ilva, scrive il Foglio del 7 Gennaio, “costituisce l’implicita e definitiva ammissione dello stato italiano di essere incapace di fare l’imprenditore”. Esplicita mi piacerebbe di più, i soldi che ci è costato sono tanti, ma, fosse davvero definitiva, sarebbe da esporre il tricolore.

→  dicembre 23, 2015


Il piano industriale 2016-2020 approvato dal nuovo cda della Cassa depositi e prestiti dedica sette righe ai 160 miliardi (32 miliardi l’anno) che in questi cinque anni verranno impiegati; e oltre una pagina a spiegare come. Inoltre: da dove vengono queste risorse? Mancando ogni indicazione si pensa che il flusso annuale sia l’analogo dei 32 miliardi di risorse aggiuntive affluite alla Cassa nel 2014 (deducibile tra le passività a fine 2013 e a fine 2014). Se così stanno le cose, Cdp dovrà ricorrere al mercato per 160 miliardi nel corso del quinquennio, e la leva finanziaria, che è già aumentata di un punto dal 2013 al 2014, sarà di 20 alla fine del piano. Senza contare che non sarà facile che l’utile dia lo stesso contributo all’incremento del patrimonio netto: infatti l’utile è costituito dal margine tra tassi attivi e tassi passivi, e Poste, quando si è quotata, ha spiegato al mercato come la nuova convenzione con Cdp fosse più vantaggiosa per Poste. Ergo meno per Cdp.

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→  dicembre 4, 2015


Al direttore

Se a un’azienda che aveva in appalto un servizio pubblico (nei settori dell’acqua, energia, trasporti, servizi postali) oppure un servizio di call center ne subentra un’altra, questa dovrà: assumere tutti i lavoratori della precedente gestione; mantenere nel tempo i livelli occupazionali (qualunque cosa ciò voglia dire); applicare i contratti della precedente gestione, se più favorevoli ai dipendenti. E’ quello che vorrebbero imporre degli emendamenti introdotti nella legge delega per il recepimento di alcune direttive comunitarie appunto sugli appalti pubblici.

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→  novembre 28, 2015


Al direttore.

Era il 2007, divampavano le polemiche sulla decisione di George W. Bush di attaccare l’Iraq, sul sostegno di Tony Blair e della coalizione dei volonterosi. All’Onu Dominique de Villepin, attingendo alla tradizione della grande retorica pubblica francese, pronunciava l’orazione contro la “muscolocrazia” degli Stati Uniti. Che oggi Hollande vorrebbe convincere a un intervento concordato in Siria. Quelli che allora consideravano un errore abbattere Saddam per eliminare il suo terrorismo, e che addebitano a quella decisione il disordine su cui è cresciuta l’Isis, oggi sostengono Assad perché sconfigga il terrorismo dell’Isis.

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→  novembre 11, 2015


Per bene che il prodotto sia progettato, il successo dipende dal funzionamento della macchina, cioè la Pa.

Non l’ho studiata, la legge di Stabilità, ma ne ho letto le analisi degli editorialisti, ne ho sentito le sintesi di personaggi che hanno l’indirizzo “@governo.it”, gli uni a rivendicare i fini, gli altri, perlopiù, a criticare i mezzi. La legge infatti è un manifesto politico, che sulla base di qualche punto di decimali – come ha sottolineato Luca Ricolfi sul Sole 24 Ore di domenica scorsa – estrapolati dai dati degli ultimi trimestri, si propone di non alienarsi Bruxelles, di infondere fiducia negli italiani e, soprattutto, di conquistare i consensi che permettano a Renzi di fare le cose che, se le fa giuste, confermeranno le tendenze che si intravvedono. L’Imu-Tasi, le pensioni, i contanti, gli incentivi non sono singolarmente né giusti né sbagliati, conta solo l’effetto che farà il concerto dei vari strumenti: la finanziaria è un documento rivolto all’esterno.

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