→ febbraio 23, 2006

Liberale da sempre, Franco Debenedetti non confluirà di certo nella Rosa nel Pugno.
Però i dubbi sono legittimi: ultimo sintomo, la «scomunica» della Cgil nei confronti di Ichino.
«La condanna stalinista inflitta a Ichino è di fonte sindacale, non politica. Ma non mi nascondo dietro a un dito, non è un caso isolato. Mi pare difficile ignorare le ragioni di rinuncia alla candidatura di Michele Salvati o Piero Ostellino».
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→ novembre 30, 2005

Rilancio della UE
Un’Europa senza Regno Unito non esiste, oggi. Perché l’Europa esca dalle “crisi che si aggravano giorno dopo giorno”, ci vogliono, per Ernesto Galli della Loggia (Corriere del 28 Novembre) progetti audaci al punto da “sfidare il buonsenso”; per concepirli ci vuole una “avanguardia per l’Europa” formata da paesi fondatori e “ovviamente” facenti parte dell’euro: dunque senza la Gran Bretagna. Sostengo che questa esclusione non solo è sbagliata in sé, ma manda fuori bersaglio i progetti di cui l’audacia dovrebbe essere il propellente.
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→ novembre 11, 2005

La Fabbrica di Prodi
E’ possibile che, lavorando a definire un programma di legislatura, e in particolare discutendosi di economia industriale, la parola “sindacato” non venga pronunciata neppure una volta? In un convegno del centrosinistra, poi? E’ invece quello che si è verificato la settimana scorsa, a Bologna. a Governareper, il think tank della Fabbrica del Programma. C’erano tutti, da Luigi Spaventa a Piero Giarda, da Franco Bassanini a Paolo Onofri, da Nicola Rossi a Giacomo Vaciago. E Romano Prodi, ad ascoltare e commentare le conclusioni dei vari gruppi di lavoro.
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→ luglio 29, 2005

Iniziativa interessante: fare una cosa insieme traendo vantaggio dall’essere divisi
La «pace» tra Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti? «A scommetterci l’idea è venuta a mio fratello che l’avrà proposta a Berlusconi: sapendo che non poteva dire di no. Avrebbe voluto dire che non aveva fiducia nelle imprese italiane o nel fiuto di mio fratello», sostiene Franco De Benedetti, senatore Ds e fratello dell’Ingegnere.
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→ giugno 25, 2005

Racconta che l’idea gli è venuta di notte, sfogliando il Corriere. «Stavo terminando la lettura di un articolo di Michele Salvati, quando all’improvviso ho avuto l’illuminazione: serve un candidato riformista. Perchè se queste primarie si devono fare, almeno che servano a qualcosa». Il senatore ds Franco Debenedetti non ci ha pensato su due volte ed è subito passato dalla teoria alla pratica: ieri ha preso carta e penna e ha inviato una lettera aperta a tutti i suoi «amici riformisti». E cioè, tra gli altri, a Michele Salvati, Enrico Morando, Claudio Petruccioli, Nicola Rossi, Umberto Ranieri, Peppino Caldarola e Biagio De Giovanni.
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→ giugno 19, 2005

INTERVISTA
Antonio Catricalà è partito col piede sbagliato. Non ha dubbi il senatore dei Ds Franco Debenedetti: la prima relazione del nuovo presidente dell’Antitrust non lascia ben sperare. «Per almeno quattro motivi».
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