Cara Spinelli, perché si parla solo di politici e non di magistrati o giornalisti?

agosto 17, 2005


Pubblicato In: Giornali, La Stampa

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La polemica sulla questione morale

La questione morale» scrive Barbara Spinelli su La Stampa del 14 Agosto, «è innanzitutto una domanda: i politici che governano o vogliono governare, si comportano come si deve?» Scrive «come si deve» in corsivo e spiega: è «una fase che precede la linea di confine a partire dalla quale i comportamenti diventano penalmente rilevanti». Senza le norme di legge, in quelle zona «che comincia prima delle scorrettezze legali” ci muoviamo soli, con la nostra sensibilità, storia, cultura.

Chi pensa di ergersi a guida, conscio della parzialità delle proprie conoscenze, ha per suo primo dovere lo scrupolo nel distinguere sentimenti dai fatti, la prudenza nell’insinuare sospetti.
Leggiamo invece la Spinelli. «Sembra esserci corrività verso comportamenti probabilmente illeciti». «I dirigenti dei Ds spesso non nascondono i loro favori e stravolgono il ruolo dei politici». «Può darsi che siano chiamate innocue, può darsi no». «Le amicizie non chiare». D’Alema implicato nella scalata a Telecom. Non c’è differenza tra Berlusconi proprietario delle sue aziende e i DS proprietari delle loro (quali?). (Corsivi tutti miei).
Viene da ritornare alla domanda iniziale: perché la questione morale dovrebbe riguardare solo «i politici che governano o che vogliono governare»? Riguardava solo i politici la volta precedente in cui essa dominò la scena italiana? Erano politici i Gardini e i Cagliari? Perché la questione morale non dovrebbe riguardare i magistrati che intervennero prima e, almeno alcuni di quelli che intervennero dopo? Non riguarda anche i giornalisti?
Nel presidiare le «fasi» della questione morale, si sono notate molte distrazioni da parte di coloro che oggi se ne fanno paladini. Solo per fare un esempio, ben prima delle recenti vicende che riguardano Antonio Fazio, i Ds furono in prima fila nel rilevare la responsabilità di Bankitalia negli scandali Cirio e Parmalat. Ma furono accusati di ingerenza della politica (in Assemblea di Bankitalia), e di ritardare l’emanazione della legge sul risparmio per volere introdurre le riforme di Bankitalia (in ambiente confindustriale). Non sembrano essersi neppure accorti, i custodi della questione morale, che nella recente analisi delle entrate dei partiti, i Ds ricevono meno contributi da persone giuridiche dell’Udc. I Ds hanno storia lunga e seria: per rispetto ad essa, in particolare a Torino, la cura nel documentare le accuse e la prudenza nell’insinuare sospetti dovrebbero anch’esse far parte della questione morale.

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