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→  dicembre 4, 1994


L’appello

Il premio nobel Franco Modigliani, Paolo Sylos Labini, Maria Baldassarri, Romano Prodi e Franco Debenedetti chiedono entro giovedì prossimo adesioni presso il Corriere della Sera alla seguente dichiarazione:

“Lo stralcio delle misure di riordino previdenziale, concordato tra governo e sindacato, elimina dalla manovra finanziaria l’unico intervento strutturale e lungimirante, e cioè quelle misure che miravano a ristabilire l’equità intergenerazionale, lungamente trascurata dai regimi precedenti. Le misure necessarie erano ben note ed erano state recepite seppur frettolosamente nel programma del Governo. Sarebbe stato necessario affiancare alla riforma previdenziale altre misure per correggere il vero difetto della legge, quello di far gravare gran parte della riduzione del fabbisogno sui pensionati. Invece Governo e sindacati hanno scelto di abbandonare la riforma unendosi in un patto miope contro le generazioni future, che non votano e non scendono in piazza. Analogo discorso vale per i problemi di sanità e istruzione, colposamente trascurati. È essenziale che governo sindacati e Paese non rinviino ulteriormente ma portino a conclusione il discorso che avevano saggiamente aperto, invece di riprendere la disastrosa politica del rinvio”

Franco Modigliani, Paolo Sylos Labini, Maria Baldassarri, Romano Prodi, Franco Debenedetti

→  dicembre 2, 1994


Signor Ministro,

la definizione «tecnico pre­stato alla politica», mi è sempre parsa in sé un po’ ambigua. Chi è dotato di grande sapere specifico sce­glie la politica, oltre che per una legittima ambizione, per la convinzione che la tecnica fornisce lo strumen­to per sapere le cose, ma è la politica a fornire lo stru­mento per realizzarle. Que­sta scelta comporta una con­tinua tensione, quella che mi sembra di leggere nella sua espressione concentrata e severa. E riconduco alla sua storia ed alla sua esperienza la durezza di certe sue precisazioni.

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→  dicembre 1, 1994


Quanti rimproverano all’opposizione di non essere abbastanza incisiva e sue proteste e precisa nelle sue proposte, in una parola di non esserci, troveranno alimento alle loro accuse constatando che una nuova opposizione c’è, ed è tra le stesse forze che sosten­gono il governo: sempre più spesso la maggioranza dimostra di voler ricoprire entrambi i ruoli. Così l’opposizione, quella vera, si trova a confrontarsi con un bersaglio mobile, col rischio di esse­re scavalcata dai repentini ripiegamenti e ripensamenti della maggioranza stes­sa. Come se non bastasse, ogni giorno l’opposizione si vede offrire nuovi argo­menti di scontro.

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→  novembre 20, 1994


Intervista di Franco Debenedetti a Arnaldo Bagnasco

D: Professor Bagnasco, in ter­mini di nuovi schieramenti politici e di regole elettorali siamo ancora nell’incertezza. Quale potrebbe essere, secondo lei, la “via piemontese” alla creazione dei due principali schieramenti alternativi?
R.: Per rispondere a questa prima domanda è opportuno adottare un atteggiamento prospettico: osservan­do con attenzione i recenti avveni­menti elettorali – sia a livello ammi­nistrativo che politico – scopriamo in tutta la Pianura Padana e in generale nel Nord Italia un cleavage politico che non è stato abbastanza evidenziato.

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→  novembre 20, 1994


La legge Finanziaria è al centro del­l’attività parlamentare e del dibattito politico di fine anno, dibattito che a volte viene anche sovraccaricato di significati oltre la portata della legge stessa: che ha i limiti di un bilancio di previsione, e che di solito esce dalla discussione in aula assai diver­sa da come vi era entrata.

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→  novembre 16, 1994


I 18 Paesi dell’Apec, la coope­razione economica pacifico-a­siatica, hanno raggiunto un ac­cordo per arrivare gradual­mente alla liberalizzazione del commercio entro il 2020.

Che cosa hanno in comune gli Stati Uniti e il Papua Nuova Guinea? Entrambi sono membri dell’Apec, acronimo che sta per Forum per la coopera­zione economica dell’Asia e del Pacifico, che ieri ha iniziato, a cin­que anni dalla sua costituzione, il suo secondo meeting informale in Bogor, Indonesia, con la parteci­pazione del Presidente americano.

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