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→  dicembre 8, 2002

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Voto contrario – Lettera a Mieli

Caro Mieli,
sul ddl che rende permanente il 41 bis il 17 ottobre, in dissenso dal mio gruppo, ho fatto dichiarazione di astensione (come lei sa in Senato l’astensione conta come voto contrario). Siamo stati pochissimi e, del mio gruppo parlamentare, io solo. Come vede a volte ci si trova di istinto.

Franco Debenedetti

→  novembre 29, 2002

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Il desiderio dei militanti di votare non rende il metodo né efficace né democratico

Se scommettete su quale ragazza vincerà il concorso di bellezza, ammoniva John Maynard Keynes, non puntate su quella che vi piace di più, ma su quella che ritenete piacerà di più agli esaminatori. Il ragionamento si applica anche quando si deve scegliere non “la più bella del reame”, ma il candidato alle prossime elezioni politiche. Il metodo delle primarie, che gode di grande popolarità nella sinistra soprattutto in quella ulivista, passerebbe il test di Keynes o no?

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→  novembre 24, 2002

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Forum dell’Unità con Tiziano Treu, Nicola Rossi, Franco Debenedetti e Ferdinando Targetti

a cura di Raul Wittenberg

Sulla frontiera del nuovo riformismo con le proposte e con l’intransigenza.

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→  novembre 20, 2002


Nella sua analisi del «riformismo qui in Italia», lei, caro Mieli, solleva due problemi connessi ma distinti. Il primo è l’ambiguità semantica per cui il riformismo sarebbe più «presunto» che vero (Francesco Damato), «più cosmetico che realmente innovativo» (Eugenio Scalfari). Io credo invece che non sia così. Sostiene poi che il riformismo è destinato a «prendere pochi voti» come dice Roberto Cassola. Anche qui non penso che sia così. Riforme aveva promesso l’Ulivo quando vinse nel `96 (e parecchie ne ha fatte nella sua breve stagione), riforme ha promesso la Cdl nei 2001 (e deve ancora dimostrare che qualcuna saprà realizzarla). E ci sono, nel centrosinistra, persone convinte che un programma riformista sia il solo con cui vincere alle elezioni.

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→  novembre 15, 2002


Il forum ha spostato gli equilibri interni alla sinistra

Quanti voti avrà spostato il Social Forum di Firenze? Credo pochi in negativo, il suo pacifico svolgimento non dovrebbe aver spaventato nessun benpensante. Ma pochi, credo, anche in positivo: non riesco a individuare i profili sociologici di elettori del centrodestra che il raduno di Firenze abbia convinto a votare a sinistra: quel distacco dal 45% al 60% che esisterebbe oggi, secondo il sondaggio di Renato Mannheimer (Corriere della Sera del 4 Novembre) tra il mercato potenziale dei due schieramenti, credo che sarà rimasto, nella migliore delle ipotesi, invariato.

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→  novembre 15, 2002

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La visita del Papa alla Camera

Caro Direttore,

“Noi crediamo che il Papa in Parlamento non costituisca nessun pericolo per l’autonomia di Cesare”, scrive il Riformista. Per Giuliano Ferrara “ascoltare il capo della Cristianità non può nuocere alle Camere riunite”; e invita a riconoscere la “vividezza e l’interesse intellettuale e spirituale” dei discorsi papali. Oscar Giannino ricorda la statura che fa di questo Papa “un gigantesco magnete spirituale che ha cambiato la storia del ’900″.

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