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→  ottobre 11, 2004


di Robert Kagan

Robert Kagan torna ad analizzare il rapporto Usa-Europa nel quadro di uno scenario internazionale sconvolto dai preparativi, dallo svolgimento e dalle conseguenze della guerra in Iraq. L’intervento militare americano ha infatti prodotto in Occidente una profonda spaccatura, che minaccia di indebolire tanto l’Europa quanto gli Stati Uniti, afflitti sul piano internazionale, per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, da una crisi di legittimità. La maggior parte degli europei ritiene oggi che l’amministrazione Bush abbia esagerato la gravità dei pericoli costituiti dalla proliferazione di armi di distruzione di massa e dal terrorismo, e contesta non solo la dottrina della “guerra preventiva”, ma anche l’”unilateralismo” americano.

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→  ottobre 8, 2004


Un nodo irrisolto nel centrosinistra

Centrosinistra o centro-sinistra?
Sono passati otto anni ma il trattino – copyright Francesco Cossiga – continua a essere il problema irrisolto di un’opposizione che, a differenza dell’attuale maggioranza, è costituita intieramente sui partiti tradizionali, fondata sul loro capitale di tradizioni e di storie, di battaglie vinte e perse, di idee e di ideologie.

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→  ottobre 8, 2004

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Lettera

Caro Mieli, come lei ha scritto, la strategia “scaldacuore” per la sinistra non tollera la presenza, all’interno del proprio schieramento politico, dei “pontieri” che si dedicano ad intercettare i voti dell’elettorato moderato di centro. Ma questo è solo la logica conseguenza del voler mettere al primo posto la fedeltà: ai valori, alle radici, all’ideologia. A differenza di lei, non ci trovo nulla di misterioso. Penso piuttosto che possa esserci qualcosa di contraddittorio.

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→  ottobre 1, 2004

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Il fine del riformismo non è la pace sociale, ma fare ciò che Berlusconi ha solo promesso

Ulivo, quercia, triciclo, balena bianca, perno…: il linguaggio della politica fa largo uso di metafore. Anche “destra e sinistra” è una metafora, e nessuno, usandola, pensa più al modo in cui si dispongono i deputati nei parlamenti. Ma poi finisce che le metafore vivono di vita propria, prendono concretezza, influenzano il ragionamento. A forza di dire destra e sinistra, essere di destra o essere di sinistra, finiamo per credere che sia un fatto di natura che il mondo delle preferenze politiche sia unidimensionale e ordinabile lungo un asse orizzontale.

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→  agosto 2, 2004

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Dibattito sul radicamento sociale dei DS

Deve aver toccato una corda sensibile nella sinistra l’articolo di De Rita (Corriere della Sera del 17 Luglio) in cui la accusa di avere perso il radicamento sociale, se ha provocato tanti e così importanti interventi. In fondo é facile ribattere che la società italiana non si lascia più analizzare in termini di “blocchi sociali di riferimento” con confini e interessi bene definiti, ognuno di noi essendo nello stesso tempo produttore, consumatore, risparmiatore, possidente. E’ facile obbiettare che é semmai la destra a non avere un’idea della società, che le consenta di dare contenuti alla generica prospettiva di accrescimento dei redditi individuali fatta balenare nel 2001 e con cui aveva vinto.

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→  luglio 27, 2004

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“Non siamo una coalizione con un proprietario, il programma verrà ascoltando la gente e non prima, anche se dovrà essere forte e alternativo”. A stretta misura, le parole pronunciate ieri da Romano Prodi sembrano eludere, la secca alternativa posta da Guido Gentili domenica sul Sole: “Il solo collante antiberlusconiano non porta lontano, sulle cose da fare non si scherza e diteci tra Bertinotti e Salvati qual è la linea”.

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