Programmi e strategie

ottobre 8, 2004


Pubblicato In: Corriere Della Sera, Giornali

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Lettera

Caro Mieli, come lei ha scritto, la strategia “scaldacuore” per la sinistra non tollera la presenza, all’interno del proprio schieramento politico, dei “pontieri” che si dedicano ad intercettare i voti dell’elettorato moderato di centro. Ma questo è solo la logica conseguenza del voler mettere al primo posto la fedeltà: ai valori, alle radici, all’ideologia. A differenza di lei, non ci trovo nulla di misterioso. Penso piuttosto che possa esserci qualcosa di contraddittorio.

C’è infatti una relazione stretta tra strategia elettorale e programma politico: a quella “scaldacuore” corrisponde un programma spostato in senso radicale, perché centrato sull’elettore mediano del proprio emisfero politico. Se questa strategia dovesse avere successo, e portare alla vittoria, sorgerebbe il problema di gestire l’intero paese: nel duro confronto con la realtà, per evitare catastrofi, diventerebbe necessario mettere molta acqua nel radicalismo del programma originario. Una strategia che, se ha successo, porta a essere infedele proprio ai valori di fedeltà su cui si era basata per vincere, è evidentemente contraddittoria. Nel migliore dei casi.

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