→ gennaio 29, 2005

La concentrazione di tre reti in mano a Rai e tre a Mediaset costituisce una anomalia del nostro sistema televisivo
La concentrazione di tre reti in mano a Rai e tre a Mediaset costituisce una anomalia del nostro sistema televisivo. La quota di risorse pubblicitarie catturata dalla televisione rispetto alla carta stampata è anch’essa una anomalia. Ma il fatto che esistano due anomalie non autorizza a pensare che l’una sia causa dell’altra. Questo è il senso del mio articolo pubblicato sul Sole 24 Ore di domenica scorsa, e che non è piaciuto a Salvatore Bragantini: secondo lui esibirei “l’ottimismo di Pangloss”.
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→ gennaio 23, 2005

C’è una tesi che va per la maggiore: lo strapotere di Mediaset nella pubblicità televisiva è all’origine dello strapotere della televisione nel catturare una quota di pubblicità più alta che in tutti gli altri paesi europei, a danno della carta stampata. Ma è una tesi corretta? Ci sono molte ragioni per pensare che non lo sia, non perché non siano corretti i dati presentati a sostegno della tesi – in Italia Mediaset da sola assorbe circa il 65% della pubblicità televisiva nazionale e la televisione prende il 52,3% delle risorse contro una media europea del 33,6% , e per la carta stampata i numeri sono 40,6% contro il 54,4% – ma perché non sembra corretta la relazione di causalità che viene tracciata tra i due fatti.
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→ gennaio 14, 2005

L’unica strada per Torino è quella di creare un’azienda con meno ambizioni
Nella vicenda Fiat Auto, l’attenzione è concentrata a prevedere l’esito della partita che ha per posta l’opzione put. Atteggiamento giustificato per i risparmiatori, data l’influenza che esso ha sui corsi di borsa. Un po’ meno per la politica: l’esito di quella partita è infatti senza significativa influenza sulle conseguenze, economiche e sociali, della crisi Fiat per il Paese.
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→ gennaio 11, 2005

Quirinali – Il vero destinatario del messaggio
L’ormai famosa frase sugli “Harry Potter della componente moderata del centrodestra” potrebbe essere presa ad esempio di effetto inintenzionale delle azioni intenzionali. Per causa di quella frase, la maggior parte dei commenti all’intervista di Massimo D’Alema su Repubblica di sabato scorso hanno finito di polarizzarsi sulla polemica con Marco Follini e l’UDC, mentre sono finiti nel cono d’ombra i suoi aspetti più rilevanti: il fatto che l’ha generata e il soggetto che ne è il destinatario.
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→ gennaio 7, 2005

Non bisogna cambiare il leader, bensì le logiche che governano la coalizione ulivista
A narrare delle convulsioni al vertice del controsinistra c’è addirittura una rubrica di Paolo Franchi sul Corriere della Sera. E’ quindi comprensibile che ci sia chi si domanda se le cose non andrebbero meglio cambiando il leader.
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→ gennaio 2, 2005

La Rai oggi è pubblica, rimarrrà di controllo pubblico anche dopo la vendita, prevista dal Governo, di una quota di minoranza.
La Rai oggi è pubblica, rimarrrà di controllo pubblico anche dopo la vendita, prevista dal Governo, di una quota di minoranza. Non sarebbe quindi una novità se Prodi, con la sua lettera al Corriere della Sera del 30 Dicembre, si fosse limitato a dire “Allo Stato il servizio pubblico”. La novità è: “ Ai privati la RAI commerciale”.
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