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→  maggio 3, 2001

Le agenzie di stampa riprendono così la lettera di Franco Debenedetti a Barbara Palombelli sullo sciopero della sete dei radicali

Franco Debenedetti, candidato per l’Ulivo a Senato a Torino, ha inviato a Barbara Palombelli una lettera in cui, facendo appello alla sensibilità tante volte dimostrata ai temi concreti della dignità della vita, le chiede di usare il suo riconosciuto status di giornalista di successo, al fine di trovare una chiave atta a garantire visibilità e concreti risultati a una battaglia che, in queste settimane di concitata vigilia elettorale, merita tutta l’attenzione dei media per indurre chi può e chi deve a impegni concreti.”

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→  aprile 1, 1995


Lettera a Romano Prodi

Caro Romano,
quando ti chiesi qualche giorno fa, quale idea costituisse il nucleo generatore del tuo programma, la ragione del ‘perché Prodi e non Berlusconi”, tu rispondesti di botto: perché io quel programma lo so realizzare e loro no. Lo dicevo anch’io nella mia campagna elet­torale: le aspirazioni ed i valori di gran parte dell’elettorato di Forza Italia e Lega, uno stato più efficiente che, issi le regole e dia ai cittadi­ni reali possibilità di scelta sono le nostre aspirazioni ed i nostri valori.
Questi valori vengono traditi se si imbocca la scorciatoia del popu­lismo, queste aspirazioni sono irrealizzabili se si governa nel segno della divisione.

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→  marzo 24, 1994


Chi mi conosce avrà avuto qualche perplessità leggendo la frase: «Non sarò certo io a chiedere l’esclu­sione di Bertinotti dal governo»: ho tanti difetti ma non quello di una cotal luciferina presunzione: in quella frase non mi ci ritrovo proprio. Penso che se vinceremo le elezioni ed il programma di governo non risulterà ac­cettabile per Bertinotti, ciò corrisponderà ad una sua scelta.

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→  marzo 31, 1993


Caro direttore, sono sostanzialmente d’accordo, purtroppo, con quanto ha scritto Salvatore Tropea (Torino cerca sindaco, la Repubblica, 18 marzo). Ma vorrei provare ad aggiungere qualche approfondimento, una proposta ed una speranza.
La ritirata dei partiti, obbligati da ogni nuovo avviso di garanzia ad arroccarsi su trincee sempre meno difendibili, consapevoli della propria incapacità di indicare soluzioni, perfino di prevedere il comportamento del loro elettorato tradizionale, rispetto a quelle che vengono ventilate, ha lasciato, oltre a un vuoto politico, un vuoto di partecipazione, di senso dl appartenenza.

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