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→  ottobre 12, 2004


Troppe concessioni all’ala bertinottiana, bisogna cambiare rotta la più presto

Senatore Debenedetti, è d’accordo con il capo di Rifondazione che chiede il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq?
«Assolutamente no».

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→  maggio 26, 2004

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Crisi irachena, il prezzo da pagare

“Finché non sarà riformata [l’Onu] rimarrà di fatto il luogo di confronto e di scontro delle grandi potenze”, ricorda Gian Enrico Rusconi ai pacifisti ingenuamente persi dietro al mito di un governo mondiale. E’ proprio in base alla più tradizionale logica dei confronti e scontri tra grandi potenze che a Washington verrà chiesto “un prezzo da pagare” per uscire dalle sabbie irachene in cui si è cacciata con la sequela di errori compiuti dopo la liberazione di Bagdad.

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→  maggio 15, 2004

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Anche in Irak, i vuoti della politica prima o poi si riempiranno. Oggi si possono solo individuare gli scenari estremi entro cui si collocherà il futuro del paese.

Anche in Irak, i vuoti della politica prima o poi si riempiranno. Oggi si possono solo individuare gli scenari estremi entro cui si collocherà il futuro del paese. Uno, in cui gli alleati assicurano l’ordine pubblico, si instaura un governo legittimo, e l’Irak conosce stabilità, convivenza tra etnie, confini presidiati. All’estremo opposto, uno in cui gli USA abbandonano l’Irak al suo destino, esplode la guerra civile; e, poiché non c’è mai limite al peggio, la caduta della monarchia saudita, un colpo di stato in Pakistan, il prezzo del petrolio a 60 $ al barile. Uno scenario in cui non sarebbe neppure più possibile un intervento umanitario dell’ONU.

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→  maggio 11, 2004

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Non siamo in guerra col mondo arabo, ma non lasciamo l’Iraq ai torturatori

E’ vero: la CNN che trasmette le immagini delle torture è la dimostrazione della forza di un sistema liberale e pluralistico che ancora funziona, come quello americano; che siano le amministrazioni stesse a rivelarle e a condannarle, testimonia quanto più forte sia il sentimento democratico rispetto alle deviazioni. E’ vero, ma la cosa non basta a tranquillizzarci.

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→  aprile 23, 2004


L’Europa rischia di coabitare con il terrorismo

Le date hanno, nella vicenda irachena, una particolare importanza. Quella del 30 Giugno, innanzitutto: secondo il piano americano, quel giorno il potere dovrebbe passare a un Governo provvisorio iracheno. Per l’Ulivo (fino ad oggi), e per gli spagnoli (fino a ieri) è diventato il termine tassativo entro il quale, o il comando politico (per i più intransigenti, anche militare) delle operazioni sarà passato all’ONU, o le truppe dovranno essere ritirate.

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→  aprile 10, 2004

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Crisi Irak. La risposta di Franco Debenedetti a Peppino Caldarola

Caldarola sceglie di “cambiare idea” rispetto a quanto aveva sostenuto qualche settimana fa: e chiede di venir via subito dall’Irak.
La cosa sorprende, perché invece oggi la sinistra riformista può sostenere di restare in Irak senza “cambiare idea” sui fatti del 2003. Quella di oggi è infatti una situazione diversa rispetto a quella del 2003, e non ne consegue deterministicamente.

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