→ Iscriviti
→  maggio 30, 1995


I servizi di pubblica uti­lità sono la spina dorsa­le dell’economia di un paese; farli funzionare con efficienza ed economia è una delle cose che un cittadino pretende dai suoi gover­nanti. In tutto il mondo si ricono­sce che i governi assolvono meglio a questo compito affidan­done l’esecuzione all’iniziativa privata in regime di concorrenza, limitandosi a stabilirne le regole ed a controllarne l’osservanza. Per questo, la massima parte del mio tempo da parlamentare viene dedicata a questo tema, che riguarda tutti direttamente, ed in cui mi è di aiuto l’esperienza pro­fessionale accumulata in tanti anni. Di tutti i servizi di pubblica utilità le telecomunicazioni sono i più interessanti, quelli dove l’in­novazione è più vivace, quelli da cui più dipende il nostro futuro, di cittadini e di imprenditori.

leggi il resto ›

→  maggio 25, 1995


Diversi fatti nuovi hanno agitato il mondo delle telecomunicazioni da quando ho esposto alcune idee per uno sviluppo che garantisca mercato e concorrenza (si veda Il Sole 24 Ore del 29 aprile e del 6 maggio). E ancora: Dini ha confermato che intende procedere velocemente alla privatizzazione di Stet, senza peraltro dire una parola sulla liberalizzazione del mercato; Telecom ha annunciato la volontà di allacciare con impianti cavo 10 milioni di case entro il 1998, cioè entro la data di liberalizzazione imposta da Bruxelles; il ministro delle Poste, Gambino, ha annunciato che emetterà il regolamento alla legge 73 del 1991: i privati avranno libertà di fare impianti cavo… limitatamente a quello che Telecom sceglierà di non fare.

leggi il resto ›

→  maggio 1, 1995


Chi comprerà Enel, Stet, Eni? Che, alla (presunta) vigilia della loro privatizzazione ancora ce lo si domandi, è un’ulteriore dimo-strazione dei limiti di un processo cui sono mancate fin dall’inizio priorità precise. La domanda non riguarda solo l’identità dei soci, ma anche la loro idoneità a esercitare la funzione di controllo e di supervisione sul management.

leggi il resto ›

→  aprile 29, 1995


Ogni discorso sull’assetto da dare al sistema delle Tlc in Italia deve partire da queste considerazioni di base:
- nel 1998, per effetto del disposto comunitario, cadranno i vincoli alla liberalizzazione del settore;
- di tutti i servizi di pubblica utilità, questo è quello in cui non esistono ostacoli di principio per la realizzazione di un mercato contendibile;
- il disegno deve comprendere anche le nuove tecnologie, soprattutto quelle via cavo.

leggi il resto ›

→  marzo 16, 1995


La proposta Mediobanca ha impresso una subitanea accelerazione al processo di privatizzazione della Stet: mentre si sta discutendo di chi avrebbe avuto il ruolo di coordinatore del collocamento, Mediobanca salta un passaggio e mette sul tavolo un’offerta di acquistare le azioni a fermo. Il clamore suscitato fa passare in secondo piano il passaggio successivo, quello realmente portante, e cioè l’assetto finale che si vuole ottenere.
Già è stato ripetuto alla noia (e, si sospetta. col fastidio di alcuni) che l’assetto industriale del settore è ciò che realmente conta nelle privatizzazioni.

leggi il resto ›

→  marzo 16, 1995


Alla fine del secolo scorso, Camillo Olivetti si recava negli Stati Uniti insieme a Galileo Ferraris, di cui era assistente. La ricerca italiana nel campo elettrotecnico era allora all’avanguardia e proprio questo aveva spinto i due al lungo viaggio. Molte cose hanno imparato dagli Usa gli imprenditori dell’Italia che si andava industrializzando. Ma mentre alcuni della lezione americana recepivano soprattutto i metodi del taylorismo e del fordismo, che cosa impressiona di più il giovane Camillo Olivetti? Il fatto che in America la classe dirigente aveva una mentalità anticonservatrice, così diversa dall’abito curiale e notarile del ceto politico e dalla burocrazia italiana.

leggi il resto ›