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→  luglio 2, 2013


“Bisognerebbe leggerlo nelle scuole!” Volevo condividerlo con tanti l’entusiasmo che provai leggendo per la prima volta “The servile mind” di Kenneth Minogue. Era il 2010. Ritrovai lo stesso l’entusiasmo quando lo rilessi nel 2013, per scrivere la prefazione all’edizione in italiano per IBL Libri. E’ per quell’entusiasmo che vorrei ricordare oggi il grande filosofo della politica, morto sull’aereo che lo riportava a casa, rientrando da una riunione della Mont Pélérin Society, il club liberale di cui era stato presidente. L’entusiasmo per quella lezione di libertà.

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→  aprile 16, 2013


di Luigi Guiso e Guido Tabellini

Come ha ricordato Roberto Napoletano nel suo editoriale di domenica, la stretta del credito sull’economia italiana sta diventando sempre più soffocante, ed è urgente fare tutto il possibile per allentarla. In un contesto in cui la domanda interna è assente l’industria italiana sopravvive solo se riesce a esportare. Ma per raggiungere i mercati più lontani ed essere competitivi, occorrono nuovi investimenti. Chi li può finanziare?
Prometeia stima che da qui al 2015 le imprese manifatturiere italiane dovranno fare nuovi investimenti per almeno 150 miliardi – di più per rinnovarsi e raggiungere i tassi di investimento delle imprese tedesche –. È quanto mai improbabile che il sistema bancario italiano sia in grado di fornire questa liquidità. I vincoli di capitale sulle banche e lo stato dei loro bilanci non lo consentono. Sempre secondo Prometeia, i flussi di nuovo credito bancario alle imprese in questo stesso periodo difficilmente supereranno i 60 miliardi. Cioè tra la domanda e l’offerta di credito vi sarà un gap di almeno 90 miliardi nei prossimi tre anni. Per colmare il gap e consentire ai piani di investimento di realizzarsi, occorre trovare finanziamenti alternativi al credito bancario. Ciò non è impossibile, perché le banche centrali stanno inondando i mercati di liquidità e questa è alla ricerca di rendimenti elevati. Il problema è come far arrivare i fondi a piccole e medie imprese (Pmi), che tradizionalmente si finanziano solo con il credito bancario.
Vi sono due strumenti che potrebbero essere potenziati (per una discussione più dettagliata, si veda il sito www.ideeperlacrescita.it).

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→  marzo 28, 2013


Era contenuto nel decreto SalvaItalia del governo Monti l’obbligo di comunicare all’agenzia delle entrate tutti i dati su conti correnti, movimentazioni, investimenti, carte di credito, cassette di sicurezza: allora l’emergenza era economica e finanziaria. Il decreto diventa esecutivo oggi, quando l’Italia sta attraversando un’altra emergenza, di natura politica. Il provvedimento evidentemente è volto al contrasto all’evasione: aumenteremo del 30% il gettito, promette Attilio Befera. Ma l’evasione fiscale è “emersa” da tempo immemorabile: non è un’emergenza, è una cronicità. Se fosse mirato all’emergenza, il decreto sarebbe a tempo: invece è permanente. E’ quindi permanente anche il cambiamento che esso introduce nel rapporto tra stato e cittadini: questo è oggetto per eccellenza della politica, ed è quindi per gli aspetti politici che il decreto va esaminato.

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→  agosto 7, 2012


Una parte dello spread, si dice, è dovuta al timore che l’Italia sia costretta a uscire dall’euro, una parte (200 punti base, secondo Ignazio Visco) dipende dai fondamentali del nostro Paese. Ma siamo ben coscienti che i 200 punti “nostri” stanno, per così dire, sotto; se non ci fossero, al di sopra non ci sarebbero neanche i punti “dell’euro”. I numeri sono quel che sono, la differenza sta nei tempi: i tempi lunghi per risolvere i nostri problemi, e i tempi necessariamente limitati degli interventi straordinari della BCE sui titoli del debito pubblico. «The market can be wrong longer than you are liquid» («Il mercato può sbagliare più a lungo di quanto tu possa essere liquido»), l’adagio vale per gli investitori privati e per i gestori professionali, ma neppure la Bce può stampare moneta illimitatamente. Anche se non ci fosse un giudice a Karlsruhe.

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→  maggio 24, 2012


Si sente parlare di piano per la crescita e si pensa a fiumi di soldi. Chi soffre sotto il peso della crisi chiede ai politici di fare qualcosa; questi vorrebbero annunciare qualcosa di concreto e rapido, tanti soldi in poco tempo. Così nasce la grande mistificazione.

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→  aprile 27, 2012


Al direttore.
Udite udite o villici / attenti non fiatate / comprate il mio specifico / per poco ve lo do.
Dedicato a chi vende l’idea che la Tobin tax promuova la crescita, e a quanti spensierati si affollano a salire sul suo carro.