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→  novembre 2, 2010


da Peccati Capitali

Un conto è saperlo, un conto è vederlo. Che noi abbiamo un imponente debito pubblico, lo sanno tutti: ma vederlo aumentare con i propri occhi, secondo dopo secondo, fa impressione. Andate sul sito www.brunoleoni.it e…tenetevi forte: su un contatore digitale c’è un numero tanto lungo che si fa fatica a leggerlo, con le ultime cifre che si aggiornano in continuazione: 2.735 € al secondo, 164.112 al minuto, 10 milioni all’ora, 236 milioni al giorno. Inesorabile, inarrestabile.

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→  ottobre 21, 2010

Le solite cose da fare per la prosperità e che non si fanno

Lettera al direttore

Caro Direttore,

“vendere con intelligenza”, ammonisce Luigi Zanda. Vendere con un obbiettivo, vorrei precisare: che non è il 120% (stock del debito), ma il 2% (tasso di crescita reale). Per ridurre il debito c’è solo la crescita. Con un tasso del 2% reale all’anno e un bilancio in pareggio negli anni normali, il debito va a posto, anno dopo anno: non c’è fretta, nessuno attacca un Paese che marcia su quella strada.

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→  giugno 1, 2006

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Mario Draghi, o della chiarezza.
E’ anche grazie alla chiarezza con cui ha svolto le sue considerazioni finali, alla coerenza tra stile di retorica politica e propositi enunciati che le sue osservazioni sono apparse oggettive e incontrovertibili le sue indicazioni. Inevitabile il paragone con il discorso politico, tra eccitati comizi da un lato e voci opache o dissonanti dall’altro.

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→  novembre 11, 2005

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La Fabbrica di Prodi

E’ possibile che, lavorando a definire un programma di legislatura, e in particolare discutendosi di economia industriale, la parola “sindacato” non venga pronunciata neppure una volta? In un convegno del centrosinistra, poi? E’ invece quello che si è verificato la settimana scorsa, a Bologna. a Governareper, il think tank della Fabbrica del Programma. C’erano tutti, da Luigi Spaventa a Piero Giarda, da Franco Bassanini a Paolo Onofri, da Nicola Rossi a Giacomo Vaciago. E Romano Prodi, ad ascoltare e commentare le conclusioni dei vari gruppi di lavoro.

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→  ottobre 1, 2005

il_riformista
Ricette – Per un capitalismo moderno

Prendere sul serio l’obbiettivo di crescita sostenuta, farne non un capitolo del programma, ma il titolo di tutto il programma: questo è ciò che dobbiamo rispondere a quanti ormai ci chiedono non più cosa faremmo, ma cosa faremo. Quanto? Come? Pur nella brevità di un articolo, qualche indicazione è possibile fornirla.

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→  novembre 13, 2004

il_riformista
Stato. Costi scandinavi, efficienza sudamericana

Berlusconi non taglierà le aliquote marginali delle imposte, non ridurrà la pressione fiscale. Dobbiamo rallegrarcene? Se guardiamo solo al colpo micidiale che questo scacco porta alla sua credibilità, già a pezzi dopo l’evidente sgretolarsi della sua coalizione, senza dubbio sì. Ma proprio perché rende più probabile la nostra vittoria, il suo scacco va valutato alla luce della situazione che dovremo affrontare quando toccherà a noi guidare il Paese.

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