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Archivio per il Tag »corporate governance«

→  dicembre 24, 2013


Una delle ragioni della bassa crescita, italiana ed europea, è che troppi lavoratori sono impiegati e troppi capitali investiti nei settori diventati meno dinamici dell’economia. E’ il tema di uno dei dossier preparati per il semestre europeo a presidenza italiana, per essere proposti a Enrico Letta. Spostare capitali e persone in settori trainanti richiede cambiamenti radicali: può non bastare il cambiamento del management, servono culture diverse, può essere necessario l’innesto di outsider, fino al trasferimento del controllo.

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→  giugno 20, 2010


di Alessandro De Nicola

Quando viene pubblicato un nuovo libro sulla corporate governance, invece che discuterne, si potrebbe far ricorso al tradizionale approccio medievale dell’ipse dixit. Ma laddove i filosofi dell’età di mezzo per troncare ogni diatriba su postulati ed assiomi teoretici ne facevano risalire la paternità ad Aristotele, in campo economico le veci dello Stagirita le assume Adam Smith il quale nella sua The wealth of the nations osservò:
“Gli amministratori delle società per azioni, tuttavia, essendo i gestori del denaro di qualcun altro piuttosto che del proprio, non ci si può aspettare che se ne prendano cura con la stessa ansiosa vigilanza con i quali i soci di una società di persone frequentemente si prendono cura del loro.

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→  settembre 19, 2006

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Ma i Ds, sulla vicenda Telecom e dintorni, come la pensano? Nicola Rossi nell’intervista al Sole chiede l’allontanamento di Rovati; Pierluigi Bersani in tempestive dichiarazioni individua il problema nei piani alti della catena di controllo: ma i Ds, come gruppo dirigente come la pensano? Le vicende che hanno determinato il cambio al vertice di Telecom hanno un rilievo che va ben oltre lo scontro di interessi e il contrapporsi di personalità, sollevano questioni di fondo che riguardano il governo dell’economia e i rapporti tra politica e imprese: ed è su queste che sarebbe utile sapere la posizione del maggior partito dell’Unione.

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→  dicembre 7, 2004

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Rai privata e novità del digitale terrestre

Due cose dice il Presidente dell’Antitrust a proposito della vendita al pubblico di azioni della RAI: primo, che resti tutta pubblica la società con obblighi di servizio pubblico e si metta in Borsa solo la parte a carattere commerciale finanziata dalla pubblicità; secondo, che per quest’ultima si definiscano regole di corporate governance che garantiscano un effettivo controllo dell’operato del management.

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→  febbraio 20, 2004

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Azione di responsabilità, basta possedere l’1%. Agli obbligazionisti il diritto alla revisione

Lo scandalo Parmalat ha messo in moto una serie di iniziative legislative e regolamentari essenzialmente lungo tre assi:

  • controlli esterni: diversa suddivisione di poteri tra le varie autorità, aumento dei poteri di indagine e sanzionatori per alcune di esse;
  • controlli interni: norme più severe sulle incompatibilità, ad esempio tra la revisione e certificazione del bilancio e la consulenza; e sugli obblighi di informazione a carico degli operatori;
  • sanzioni penali: da inserire recependo la direttiva europea sugli abusi di mercato; da inasprire secondo alcuni settori sia dell’opposizione che della maggioranza per i reati esistenti nel nostro ordinamento, segnatamente per quello di falso in bilancio.

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  • →  novembre 9, 2001


    La rigidità del mercato del lavoro, il carico fiscale sul lavoro, la difficoltà a realizzare una significativa mobilità dei lavoratori: i problemi dell’Europa

    Per le riforme strutturali che l’Italia attende da anni, siamo ormai a un punto decisivo. Ieri, ufficialmente il Consiglio dei ministri non se n’è occupato. In realtà, tutti sanno che il Governo si trova a una svolta: da una parte definire il contenuto delle deleghe sul fisco, entro il 16 novembre; dall’altra, mantenere in piedi il confronto con le parti sociali senza mostrare il viso dell’arme ai sindacati che, proprio ieri, hanno chiesto un incontro personale a Berlusconi per tentare di evitare nella maggior misura possibile che l’esercizio delle deleghe porti una ferita insanabile alla concertazione come fu definita da Ciampi.

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