→ settembre 2, 1997

“Saremo felici ripensando che noi vi lasciamo il paese tranquillo all’interno, in buone relazioni e rispettato all’estero; vi lasciamo finanze assestate e pregheremo Iddio che possiate questi benefici conservare alla patria.”
Abbattuta l’inflazione, ridotto il deficit, creduto e voluto che fosse possibile portare dignitosamente l’Italia alla soglia dell’Europa della moneta unica, Ciampi potrebbe un giorno a buon diritto far sue le parole pronunciate in Parlamento da Marco Minghetti il.16 Marzo 1876.
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→ agosto 26, 1997

Con la pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale” delle procedure per la costituzione del nucleo stabile, si è aperta la fase finale della vendita di Telecom.
Il risultato è prevedibile: quote di capitale molto frazionate, divise tra istituzioni finanziarie e qualche industriale, il chip assicurativo di qualche player mondiale, sempre che la gazzarra protezionistica non lo faccia dileguare.
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→ agosto 9, 1997

Quale sarà il quadro competitivo del settore delle telecomunicazioni ai nastri di partenza del gennaio 1998, quando, cioè, entrerà in vigore la norma comunitaria che liberalizza la telefonia fissa?
Mercoledì scorso tutti i giornali riportavano le scandalizzate accuse sul prezzo della benzina: e poco oltre davano notizia dei propositi del ministro Maccanico sul futuro assetto delle telecomunicazioni. In una pagina si constatano i danni provocati dalla presenza di un operatore dominante in un mercato non sufficientemente concorrenziale; qualche pagina dopo si annuncia che un altro settore verrà “liberalizzato” rafforzando la posizione dominante dell’attuale monopolista. Nello stesso giorno.
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→ agosto 7, 1997

Al Direttore
“Entra Franco Debenedetti fasciato in un vestito a forma di sigaro” (Il Foglio del 9): dopo un’estate austera e un recente addio all’avana, due ferite in un colpo solo! “La sera ha un suo ovvio romanticismo”: per l’illuminista, ancorché di rito scozzese, arriva il terzo colpo. Fortuna che a Cernobbio non c’ero: l’ho scampata bella! Cordialmente.
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→ luglio 31, 1997

E se Fiat e Pirelli finissero, come Costa Crociere, comprate da un concorrente straniero, che cosa ne sarà dell’Italia? Non «saremo colonia»? la domanda che si pone Piero Ottone nel suo attimo libro che appunto reca questo titolo. Per rispondervi ripercorre i tentativi fatti dalle nostre maggiori imprese di acquisire concorrenti europei, parlando con Agnelli di Citroën, con Pirelli di Continental, con Carlo De Benedetti del Belgio (e curiosamente non ricorda le iniziative di Berlusconi, né i capitoli francesi della storia di Cardini: eppure anche loro all’epoca erano i moschettieri italiani).
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→ luglio 31, 1997

Corre il rischio di passare per provocatore chi propone di aumentare il limite di velocità sulle autostrade, e lo fa in questo luglio roventato dal caldo e dalle polemiche. Invece la mia proposta di portare il limite di velocità da 130 a 140 km all’ora è seria e ragionevole, per quanto paradossale possa sembrare.
Mettiamo subito in chiaro una cosa: l’opportunità di vietare le velocità eccessive è fuori discussione; circa 1/5 di tutti gli incidenti gravi sulle autostrade sono attribuiti alla velocità eccessivi, il 10% degli incidenti gravi avvengono sulle autostrade (il 40 avviene nelle strade urbane). Il punto è: che cosa vuol dire «eccessivo».
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