Il Bingo, la sinistra e i cretini

febbraio 25, 2001


Pubblicato In: Giornali, La Repubblica


Fosse solo per il Bingo, sarebbe una polemica di li­mitato interesse, e non var­rebbe la pena continuare. Ma quello che risulta evidente da certe reazioni, è che, per alcuni, si dice Bingo e si pensa mercato: con il che è la politica che entra in «gioco», se mi si permette il bi­sticcio.

Ciò che ha generato l’equivoco è la citazione con cui chiudevo il mio articolo sulla «Stampa»: il capitalismo è il sistema che se­paro il danaro dai cretini. E allo­ra cerchiamo di capire chi sono questi «cretini» in quella famosa frase di Bruno Visentini: non so­no certo quelli che non hanno ri­sorse, gli strati sociali più svan­taggiati, come pare pensino al­cuni dirigenti di una sezione cit­tadina dei DS: ci mancherebbe altro. Se fosse così avrebbero ra­gione loro. Ma così non è.

I «cretini» sono quelli che han­no in mano il danaro e non san­no usarlo né per sé, né – di conseguenza – a beneficio della società. Questo è il punto importante per una sinistra che vuole governare un paese moderno: estendere il mercato, rego­larlo quando è necessario, e non contrastarlo come troppe volte è stato fatto in passato. Que­sto  la sinistra al governo ha cer­ca to di fare, po­nendosi in li­nea con uomini quali Mario l’annunzio, Er­nesto Rossi, Ugo La Malfa, Bruno Visenti­ni appunto. L’ha fatto con la leg­ge Draghi, istituendo le autorità di regolazione privatizzando e liberalizzando. Per questo io mi batto perché la sinistra ritorni al governo: per completare quello che non ha fatto – e per cui soven­te polemizzo -e per assicurare che i mercati funzionino in mo­do da eliminare i privilegi, per dare a tutti più opportunità e più libertà. Ed è proprio in no me tiel­la libertà di mercato che io ho di­feso il diritto di un’impresa con­tigua ai Ds di concorrere per pro­gettare ed eventualmente realiz­zare le sale Bingo: purché ci sia­no trasparenza e concorrenza: e separazione dalla politica.

Quanto al gioco d’azzardo, persone che scommettono con­tro il banco infischiandosene delle legge delle probabilità sono numerose: meglio lasciarle gio­care alla luce del sole (e del fisco) piuttosto che renderle involon­tari strumenti del riciclaggio in bische clandestine. Per questo ho votato a favore del provvedi­mento D’Alema-Visco che isti­tuisce le sale Bingo; nonché di quello – non dimentichiamolo – ­contro i video poker, strumenti anch’essi di gioco d’azzardo, ma ben più pericolosi per gli aspetti che sopra ricordavo. L’ho fatto in nome& una sinistra che conosce i meccanismi di mercato, che vuole usarli proprio per esten­derne i benefici ai molti italiani che ne sono esclusi. Una sinistra al governo di un paese moderno.

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