Debenedetti: ma con l’intesa Roma-Parigi torna la pianificazione

maggio 8, 2005


Pubblicato In: Corriere Della Sera, Giornali

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«Gli accordi nell’energia Italia-Francia? Mi sembrano un ottimo esempio di pianificazione centrale».

(s.agm) «Gli accordi nell’energia Italia-Francia? Mi sembrano un ottimo esempio di pianificazione centrale». Il senatore Franco Debenedetti non nasconde le sue perplessità sulle intese raggiunte tra Edf e le controparti italiane, Aem ed Enel. Da tempi non sospetti Debenedetti si occupa delle questioni legate a liberalizzazioni e privatizzazioni. Ma vuole ricordare, comunque, di far parte del consiglio Cir, che ha una controllata, Energia, che si è ritirata da tempo dalla corsa per Edison.

Senatore, perché parla di pianificazione?
«Perché quella dell’energia è un’intesa che coinvolge governi ed enti pubblici, che assegnano compiti e quote di mercato a società controllate dal pubblico, innescando un processo alla fine del quale l’unica società privata, Edison, scompare. In ogni caso, non la si chiami liberalizzazione».

Eppure, dopo quattro anni di instabilità azionaria, Foro Buonaparte rimane almeno per metà italiana e l’Enel entra sul mercato francese.
«Constato solo che il governo ha negoziato sei mesi per abrogare il tetto al 2% di Edf in Edison. A vantaggio di chi? Delle imprese italiane o solo della “sua” impresa? Il mercato francese è stato aperto solo per l’Enel, azienda controllata dalla Stato che l’Antitrust ha definito dominante».

E quanto a Edison?
«L’ho detto, l’unica società privata scompare, e alla fine da noi lei pensa che ci sarà più concorrenza in Italia? O in Francia?

L’Enel acquisirà però competenze sul nucleare.
«Intanto va chiarito se tra gli obiettivi dell’Enel c’è quello di tornare al nucleare in Italia. Se è così, bisognerà pur rivelarlo prima o poi.»

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