Ci sono nomi eccellenti. Sacconi riformerà il lavoro insieme a Ichino

maggio 8, 2008


Pubblicato In: Corriere Della Sera, Giornali

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Intervista a Franco Debenedetti

ROMA — «Una compagine ben equilibrata, con punte di eccellenza». Il Berlusconi IV passa l’esame di Franco Debenedetti, ex senatore diessino, economista liberale.

Quali sono le eccellenze?

«Maroni, Brunetta, Frattini, Scajola sono persone di primissimo ordine, ma se dovessi indicare un ministro di cui sono davvero felice, dico: Sacconi al Welfare, la migliore scelta che Berlusconi potesse fate. Con la presenza di Ichino nel Pd, il Paese ha l’occasione storica di riformare il suo diritto del lavoro».

E Tremonti?

«Naturalmente, Tremonti. Quanto a globalizzazione e a mercatismo spero che gli basti il successo del suo libro. Di Tremonti è nota la perizia nel gestire i conti pubblici. Adesso dovrà dimostrare anche la sua inflessibilità sul fronte della spesa».

Ma Brunetta non è l’alter ego di Tremonti?

«Alla funzione pubblica ha pane per i suoi denti, per far vedere che è il più autentico liberista del centrodestra. Anche Calderoli farà bene, ma dovrà sudare sette camicie e così non avrà bisogno di magliette».

La Gelmini all’Istruzione, ce la farà?

«Non la conosco, ma vorrei dirle che ha la missione più importante: se non riusciamo a riformare in senso meritocratico le Università e la scuola superiore, questo Paese non ha futuro».

Ci sarà qualcosa che non le è piaciuto?

«Alfano alla Giustizia: mi chiedo il perché della scelta di un fedelissimo lì. Pensavo che con le leggi approvate nel 2001-2006 l’opera fosse completata».

M. Antonietta Calabrò

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