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→  dicembre 6, 2011


IL MITO VIRTUISTA
e la letteratura immorale

di Vilfredo Pareto
Introduzione di Franco Debenedetti
Editore Liberilibri
2011, pp. 210


Si può leggerlo in due modi, Il mito virtuista. Si può prenderlo come l’opera letteraria di un uomo singolare: logico e passionale, preciso e fantasioso, ironico e caustico, coltissimo di storia e attento alla cronaca. Senza curarsi troppo di dimostrazioni e tassonomie, gustarsi esempi e citazioni, senza voler cogliere l’architettura complessiva, seguirlo su per le scale ripide della sua indignazione e nei saloni sontuosi della sua cultura. È il suo procedimento: «… appena trova una proposizione generale, un rapporto tra due fenomeni, ha l’abitudine di rovesciarle addosso, a titolo di prova empirica o, come preferisce dire, sperimentale, una caterva di fatti, testimonianze storiche, aneddoti, curiosità, proverbi. Al riguardo la miniera inesauribile di Pareto è la storia dell’antichità classica greco-romana. Il divertimento è assicurato.» A questi lettori il consiglio è di incominciare con il capitolo II.

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→  novembre 16, 2011


Sadiesfaction
Seduzione, economia, arte

di Angelo Capasso
Due Punti Edizioni
2011, pp. 315


Intervento di Franco Debenedetti alla presentazione del libro

Rispetto al mondo economico, l’artista può essere soggetto od oggetto. Soggetto lo è in quanto produttore di un’opera che ha un valore, che entra nel mercato dove viene scambiata, in competizione con altri oggetti. Questa destinazione è presente nella mente dell’artista, che si pone in relazione con i potenziali acquirenti e con il sistema in cui essi operano. Lo era quando il pittore oleografico accarezzava i gusti più retrivi dei suoi potenziali clienti, lo è per l’artista di avanguardia che con la sua opera vuole rivoluzionare i rapporti sociali in cui si inserisce e i meccanismi di mercato attraverso i quali la sua opera può essere conosciuta. Questo perché l’opera d’arte intende darci una visione del mondo diversa da quella usuale, sia che voglia pacificare e rassicurare, sia che voglia rivelare e inquietare.

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→  dicembre 12, 2010


Ci sono molti modi di scrivere di aziende.

C’è il modo storico, narrarne il divenire, dalla nascita, attraverso avventure e disavventure, successi e sconfitte, alle metamorfosi e magari alla fine. Analizzando come la vicenda dell’azienda si intreccia con quella delle innovazioni che ha realizzate, della società in cui è cresciuta, dei mercati in cui ha operato, dell’economia che con essa si è sviluppata.

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→  maggio 26, 2010


Una raccolta di oggetti augurali progettati
da Lorenzo Prando e Riccardo Rosso
per Franco Debenedetti.

Fotografie di Santi Caleca

Saggio introduttivo di Federico Vercellone

Editore 22 Publishing
Anno di pubblicazione 2010

→  gennaio 26, 2010


Riflessioni sul vino e sul rapporto con il vino esposte da esponenti del mondo eonomico , imprenditoriale e dell’informazione che, oltre ad avere conseguito risultati di eccellenza nel proprio ambito professionale, avessero trovato nella passione per il vino una nuova e diversa dimensione.
Scritti di Pier Carlo Padoan, Vittorio Grilli.ecc. Franco Debenedetti, suscitati e raccolti da Nicola Rossi, per il Consorzio per la Tutela del vino doc Rosso Canosa.

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→  gennaio 17, 2010


Come cambia la sfida cinese:
dal prodotto alle persone

di Marco Carone e Giorgio Secchi
FrancoAngeli Editore, 2010
pp. 216


La riforma del mercato del lavoro, cioè delle tradizioni e delle istituzioni determinano le modalità con cui il lavoro viene prestato, è la grande assente nell’agenda delle riforme che si auspica che vengano introdotte nell’economia cinese. Lo era prima della Grande Crisi Finanziaria del 2008, quando il pericolo sembrava essere quello di una crisi monetaria dovuta al debito estero degli USA e, per scongiurarlo, si indicava la necessità di introdurre riforme nell’economia cinese, volte ad aumentare consumi interni. Al centro dell’attenzione erano le istituzioni del welfare: tutele dei lavoratori cinesi avrebbero ridotto la necessità di risparmiare per coprirsi dai rischi di malattie e vecchiaia, e quindi avrebbero consentito di consumare di più.

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