→ Iscriviti
→  giugno 15, 2010


da Peccati Capitali

Come lo scriveranno? ho pensato quando ho sentito che alla RAI nei titoli di coda metteranno quanto guadagna (perché scrivere quanto costa si vergognerebbero) il giornalista. Gli daranno un nome al conquibus? Compenso sembra una scusa per il disturbo, stipendi é impiegatizio e salario proletario, notula sa di notaio e cachet fa cantante lirico, emolumenti se li danno gli amministratori e diaria i parlamentari.

leggi il resto ›

→  giugno 1, 2010


da Peccati Capitali

Tutto si è svolto in un decimo di secondo, il tempo di alzare un braccio, di guardarsi attorno: è d’istinto che i tremila partecipanti all’assemblea pubblica di Confindustria, fatta eccezione per tre isolati, hanno detto no alla proposta avanzata da Silvio Berlusconi a Emma Marcegaglia di traslocare in Via Veneto a occupare la poltrona di Ministro delle Attività produttive.

leggi il resto ›

→  maggio 18, 2010



da Peccati Capitali

Per avere presentato una contabilità fasulla, ricavi inesistenti e una situazione patrimoniale di fantasia, Tanzi è andato in galera. La Grecia ha ingannato mercato e risparmiatori più della Parmalat: ma i mercati finanziari, i soli che le han presentato il conto, vengono chiamati “speculazione”.

leggi il resto ›

→  maggio 4, 2010


da Peccati Capitali

Ogni paese ha le sue industrie, e quindi la sua Confidustria: la nostra, che compie 100 anni nel 2010, ha particolarità che la distinguono dalle sue consorelle. Ad una manco più ci facciamo caso: è suo “il” giornale economico italiano, il Sole24Ore, mentre il Financial Times è del gruppo Pearson, che aveva anche Les Echos prima di cederli a Arnauld, il Wall Street Journal è di Murdoch, Handelsblatt dell’editore Holtzbrinck.

leggi il resto ›

→  aprile 21, 2010


da Peccati Capitali

Mancano i soldi per la mensa scolastica dei bambini, e i genitori sdegnosamente rifiutano l’offerta di un industriale di pagarla. I vetri delle aule sono sporchi, e i genitori si danno il turno per lavarli durante i week end. Fotocopie, certificati, carta (perfino quella igienica) bisogna o pagarli o contribuire in natura. Perché stupirsi? La scuola gratuita è la scuola più cara: inevitabile, quando le tasse sovvenzionano l’offerta invece che contribuire a sostenere la domanda. Se il controllo di efficienza e di efficacia è sottratto al consumatore, se gli si leva la possibilità di scegliere, non c’è santo: e più si cerca di supplire con controlli e valutazioni, più il costo aumenta e la qualità degrada.

leggi il resto ›

→  aprile 14, 2010

vanityfair_logo_red
da Peccati Capitali

Sulle Ferrari a Melbourne al posto del logo Marlboro campeggiava un anonimo codice a barre. Le sigarette, Lucky Strike, West, Besnon & Hedges, hanno da sempre sponsorizzato la Formula 1: il divieto talebano dell’Unione Europea a pubblicizzare il fumo in tv chiude un’epoca.

leggi il resto ›