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→  marzo 1, 2011


dalla rubrica Peccati Capitali

Dopo 89 giorni a Rebibbia e 9 mesi agli arresti domiciliari, di cui 4 con la proibizione perfino di aprire la finestra, la settimana scorsa Silvio Scaglia è stato “liberato”. Intanto é iniziato il processo che lo vede imputato, in quanto capoazienda di Fastweb, per la vicenda delle compravendita di carte telefoniche fasulle, le “frodi carosello” che hanno consentito ad altre aziende di sottrarre al fisco importi molto rilevanti.

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→  febbraio 15, 2011


dalla rubrica Peccati Capitali

Le Poste? Un paradosso. La liberalizzazione dei servizi postali? Un kamasutra. Paradosso le Poste, perché sono una Banca che non può essere privatizzata, dato che fa anche il servizio postale; e sono un servizio che non può essere liberalizzato, dato che raccoglie anche risparmio.
Per fortuna che Bruxelles c’è, e ha decretato che i servizi postali vanno liberalizzati sotto la regia di un’Autorità indipendente, dal governo e dal monopolista. Che fare, dunque?

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→  febbraio 1, 2011


A volte il tafazzismo della sinistra è disperante al limite del patetico. Prendiamo la proposta di mettere un’imposta straordinaria sul patrimonio per ridurre drasticamente il nostro debito pubblico: un prelievo, tanto per capirci, sui 900 miliardi di euro. L’idea la lancia Giuliano Amato in un convegno: ma é Dicembre, e poco dopo non se ne parla più. La riprende la settimana scorsa Pellegrino Capaldo sul Corriere. Amato non basta, dice, e aggiunge la decisiva variante: l’imposta va prelevata sulle case.

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→  gennaio 18, 2011


da Peccati Capitali

Perché le opere d’arte contemporanea attirano compratori alle aste e visitatori alle mostre, e invece la musica classica contemporanea è dai più considerata indigesta? Perché un quadro di Jackson Pollock è il più costoso del mondo, e invece un pezzo di musica dodecafonica viene infilato tra un Bach e un Brahms, anziché nell’ordine cronologico, per evitare il fuggi fuggi? Non è forse, insinua Alex Ross su Repubblica, perché ad essere sbagliato è il modo con cui ci si avvicina alla musica “classica”, quasi fosse una fonte di bellezza consolatoria? E immagina l’ira di Beethoven se avesse saputo che “la sua musica sarebbe stata diffusa nelle stazioni ferroviarie per sedare i pendolari e allontanare i delinquenti”.

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→  gennaio 4, 2011


da Peccati Capitali

Sarà questione di gusto, saranno reminiscenze del manzoniano “tacer pudico”, ma trovo qualcosa di stonato nei messaggi in cui mi si informa che, come augurio per le festività, una somma è stata devoluta a fini benefici. Quando poi è Google a cogliere l’occasione per farci sapere che i suoi “utenti” , come dire noi, nel 2011 aiuteranno 50 milioni di persone, allora si drizzano le orecchie. E sentendo che un’azienda con centinaia di milioni di clienti aiuterà a far nascere 2400 bambini africani non affetti da HIV, e che l’impresa leader mondiale del web fornirà strumenti online a scuole o a organizzazioni umanitarie, si resta perplessi su entità dell’impresa e originalità dell’iniziativa.

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→  dicembre 14, 2010


da Peccati Capitali

Si presentano mascherati, chiamano se stessi con il nome (che non tradurrò) di “Anons”: sono gli anarco-hacker di Anonymous, i crociati della neutralità di Internet. Rifuggono da ogni forma organizzativa, individuano un obbiettivo, gli puntano contro il cannone 4chan che, a un segnale, ne inonda il sito fino a bloccarlo. Nel 2008 toccò a Scientology, pochi giorni fa a Visa e Mastercard, rei di avere bloccato i versamenti a Wikileaks. Anche i guerrieri Jedi usano Internet, anche loro sono crociati: pensano che la trasparenza totale porti alla luce la “verità” e modifichi il rapporto tra governi e cittadini. Ma per entrambi è in agguato la legge delle conseguenze non previste di atti intenzionali.

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