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→  ottobre 11, 2000


Al Direttore.

Per la vittoria sui turchi, sigillata con la pace di Carlowitz, Leopoldo I diede come premio al Principe Eugenio, il grande condottiero sabaudo ai suoi servizi, grandi possedimenti tra la Drava e il Danu­bio. Ma a nessuno verrebbe in mente di chie­dersi quale terra si fosse assegnata in premio Leopoldo I: sfido, controllava già tutto l’im­pero! Spero che il riferimento glorioso e la prospettiva storica mi consentano di sfidare l’impopolarità presso parenti, amici e cono­scenti, e di porre una domanda: è logico pre­vedere una stock option a favore di chi con­trolla un’azienda?

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→  agosto 9, 2000


Al Direttore.

L’accusa che una parte dei sostenitori del centrosinistra rivolgono a Berlu­sconi è che il suo impero televisivo è cresciuto gra­zie alla politica ed è utilizzato per influenzare il risultato politico. Con Telecom-Tmc entra un nuovo player che eroderà i margini di quell’im­pero: perché invece per Repubblica (Federico Rampini) questo sarebbe “un arcaico impasto di affari e politica”? Si avanza l’ipotesi che qui ra­gioni della politica vengano usate per motivi di business: legittimo, ma è un significativo ribalta­mento di una tesi “storica”, quella per cui è il bu­siness televisivo a servire gli scopi della politica.

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→  luglio 26, 2000


Al Direttore.

Ho letto con dispiacere che il Foglio non condivide l’obiezione americana a Deutsche Telekom in quanto pubblica. Chi critica il veto del Senato degli Stati Uniti contro DT dovrebbe rispondere alla domanda: perché, se non all’occorrenza per perseguire scopi politici, il governo tedesco continua a mantenerne il con­trollo? Esercitando questo diritto sarebbe un padrone cattivo, spogliandosene sarebbe un cattivo padrone. E mantenendolo, anche come semplice possibilità, altera il gioco della concorrenza.

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→  febbraio 24, 2000


Al Direttore.

Giovanni Sartori (Corriere della Sera del 2 febbraio) ripropone di scioglie­re il conflitto di interesse con questo sillogismo. 1. La lottizzazione della Rai è più efficace quan­do ad attuarla è una coalizione poco conflit­tuale al suo interno. 2. Quindi se Berlusconi vince le elezioni, il Polo controllerà il cento per cento del sistema televisivo, mentre la sinistra o scende a zero o risale al massimo al cinquan­ta per cento. 3. Per evitare ciò si deve applicare a Berlusconi la legge del 1957 sulla incompatibilità parlamentare per chi è titolare di conces­sioni statali.

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→  febbraio 19, 2000


“Gli interessi degli azionisti a cui il governo ha venduto titoli Eni e gli inte­ressi più generali che si tutelano con la liberalizzazione sono inconciliabili”. Così l’Eni per bocca del suo presidente commenta il decreto legislati­vo Letta sulla liberalizzazione del gas. Dato – e assolutamente non concesso, come ho avuto mo­do di argomentare – che ciò sia vero, si aprono due prospettive. Primo: le società pubbliche di­ventano, all’atto della privatizzazione, esse stes­se portatrici di un interesse di ordine superiore, che prevale su quello generale, a perseguire il quale erano state concepite; sono dunque una fi­gura giuridica nuova Oppure: la rappresentan­za di interessi superiori a quelli generali viene at­tribuita a tutte le società per azioni, In tal caso, posto che nella stragrande maggioranza delle so­cietà per azioni non vale il voto capitario, e stan­te la struttura proprietaria delle nostre maggio­ri società, l’interesse generale si identifica con quello delle grandi famiglie.

→  settembre 14, 1999


Al Direttore.

“L’Eni sarà presto total­mente privatizzata” scrive Il Foglio di sabato nel secondo dei suoi editoriali. Eliminati i due av­verbi: il primo perché politicamente improbabi­le, il secondo perché illogico (parzialmente pri­vatizzata è un ossimoro), la frase si rivela per quello che è. Non una notizia ma una profezia: biblica.