→ aprile 8, 2012

di Guido Rossi
Se per una sorta di Odissea nello spazio e nel tempo, ad esattamente quattro secoli di distanza, rivivesse il grande filosofo Francesco Bacone, scoprirebbe che questo periodo, lungi dall’aver abbandonato ogni sorta di ideologie come si è soliti sostenere, s’è abbarbicato a fantasmi metafisici ancor più gravi. Bacone non avrebbe alcuna difficoltà a qualificare come “idola fori” (idoli del mercato) che sfuggono alla realtà, ma tuttavia condizionano i comportamenti umani e in modo particolare quelli dei governanti, quei principi ideologicamente indiscussi e a loro volta componenti di una catafratta ideologia. La tesi che all’inizio della crisi economica pareva destinata a esser messa in discussione, ma non lo è, sta tutta nel riconoscimento di astratti e opachi sovrani che vengono chiamati “mercati”, e che paiono comandare il mondo.
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→ aprile 3, 2012
Law of unintended consequences
Because it is a building block of economic science,
It helps understand
how market economy works
The limits and consequences of economic policy
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→ marzo 28, 2012
In memoriam
In diesen Tagen, in denen wir versuchen, uns vollkommen bewusst zu werden, dass Ruth uns verlassen hat und dass wir von jetzt an ohne sie sind, habe ich mich öfters gefragt, welches ihr Geheimnis war, welche Eigenschaften sie so einzigartig, so einmalig machten. Das Wort, das mir in den Sinn kommt, ist Eleganz. Ruth ist vielleicht, von den Personen, die ich gekannt habe, die eleganteste.
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→ marzo 27, 2012
I fondamenti
Perché parlare di economia?
Pensare come un economista è componente dell’educazione
La scuola insegna come “funziona” il mondo
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→ marzo 5, 2012

Engineering the Financial Crisis:
Systemic Risk and the Failure of Regulation
by Jeffrey Friedman e Wladimir Kraus
University of Pennsylvania Press, 2011
pp. 224
Review by Antonio Foglia
One of my more politically and financially alert friends called my attention to Friedman and Kraus’s book, noting they had similar views to mine. Having so far only expressed them in one paper [1] and numerous newspaper articles, I realised from his tone the added credibility that comes from putting them in a book…
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→ marzo 3, 2012

di Giuliano Ferrara
Sarebbe una trasandatezza far finta di niente, via. Con le dimissioni di Berlusconi e l’avvento di Monti di qui alla primavera elettorale del 2013 è successo qualcosa. E per far ripartire la democrazia politica sospesa bisogna capire nella sostanza che cosa sia successo davvero. Fate come me, prendete un foglio bianco e segnate i punti di divisione degli scorsi vent’anni su una colonna, sull’altra gli obiettivi comuni ai governi di ogni segno e alle diverse culture politiche, comuni a “tutti” (escluse le ali più radicali). Vedrete che, alla luce della crisi e del montismo tecnocratico, “tutti” è parola nuova.
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