Il grande vuoto è incominciato sabato pomeriggio. La notizia dei decreti Amato-Conso era arrivata ai giornali venerdì sera, dopo un lunghissimo Consiglio dei ministri: i commenti erano frammentari, a volte incerti: sembrava che nessuno volesse crederci, che la politica aspettasse tempo per capire, prima di reagire. E domenica, con i commenti e gli editoriali dei giornali, è incominciato il tam-tam delle telefonate: e quindi gli inviti a preparare appelli, mandare fax, organizzare proteste. Anche quando si è saputo che il Capo dello Stato aveva deciso di non controfirmare il decreto, la mobilitazione è continuata, come se non si volesse perdere la seriazione di sentirsi partecipi e protagonisti di nuovo.
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