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→  dicembre 11, 2015


Caro Direttore,

probabilmente Federico Fubini, quando è venuto alla cena annuale dell’Istituto Bruno Leoni, non aveva letto bene l’invito. Forse è anche arrivato un po’ tardi e non ha sentito le poche parole che avevo detto in apertura di serata.

Chiedevo che la borghesia, non solo quella imprenditoriale, non solo quella dell’1%, sostenesse le nostre battaglie per la libertà: di innovare, di sperimentare, di fare profitto.

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→  maggio 25, 2015


Intervista di Edoardo Petti

Un fondo pubblico e privato per accompagnare la ristrutturazione di industrie strategiche che, pur presentando uno squilibrio patrimoniale o finanziario, abbiano adeguate prospettive di mercato. È la novità più rilevante contenuta nel provvedimento redatto dal governo e resa pubblica ieri dal Sole 24 Ore.A d essere costituita sarà una società per azioni con un capitale minimo di 830 milioni e che potrebbe arrivare a 1,5 miliardi. Risorse fornite grazie alla partecipazione di Cassa depositi e prestiti, Inail, grandi gruppi bancari, fondi di investimento. E che rappresenteranno la garanzia statale della durata di 10 anni per gli investimenti nelle realtà produttive.Per capire se e in che modo il programma approntato da Palazzo Chigi possa rivelarsi utile per il rilancio del tessuto industriale Formiche.net si è rivolta a Franco Debenedetti, manager, imprenditore, ex senatore dell’Ulivo e presidente dell’Istituto Bruno Leoni.

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→  aprile 15, 2015


Sir,
No doubt, “if Greece does fall out of the euro, it will also fall out of Europe”, as Philip Stephens writes (“Europe faces more than a Greek tragedy”, April 10). No doubt, “the failure of the euro would mark the failure of Europe”. But there is no link between the two statements, namely that Greece falling out of the euro marks the failure of the euro. This would be the case should it happen for economic reasons: too high the cost, too vague the reforms, too big the risk. As a consequence the euro would not be perceived any more as a monetary union, but as a fixed exchange rate area, the markets would soon attack the weakest countries, the spread would rise, sooner or later there would be a second Greece.

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→  gennaio 5, 2015

RADIO1 RAI, Bianco e Nero, con Massimo Mucchetti

Il governo ha deciso: salverà l’Ilva di Taranto, la risanerà con un investimento da 3 miliardi per poi venderla. Ma è giusto che sia ancora la mano pubblica, dunque il contribuente, ad intervenire?

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→  novembre 29, 2014


Intervista di Matteo Rigamonti

«Le riforme strutturali veramente utili a rilanciare la ripresa, ma soprattutto a “costo zero” per la collettività, sono le liberalizzazioni». Ne è convinto Carlo Stagnaro, coordinatore del gruppo di lavoro dell’Istituto Bruno Leoni che ha curato l’Indice delle liberalizzazioni 2014, presentato a Roma giovedì scorso alla presenza del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi. «Ciò che emerge con chiarezza dallo studio è che l’Italia non è certo tra i primi paesi d’Europa per grado di apertura alla concorrenza», spiega Stagnaro a tempi.it, «ma quel che è più preoccupante è che ciò avviene contemporaneamente al fatto che siamo, forse, il paese che sta facendo più fatica tra tutti quelli dell’Unione Europea a uscire dalla crisi; ciò a motivo di una somma di ragioni e di ritardi, di cui la scarsa concorrenza non è che uno tra i tanti».

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→  novembre 21, 2014


Caro Dago,

e voi pensate che uno come me, per far sapere a chi lo ignorasse che ha una casa a Dobbiaco, se ne va nelle Langhe vestito alla tirolese?
Vi perdono solo perché mi avete scambiato con l’amico Paolo Pejrone, il grande architetto di giardini, lui si elegantissimo nel suo vestito tirolese bordato di rosso.

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