→ ottobre 4, 2012

di Carlo Galli
La proposta di una “lista Monti” per il 2013, a prescindere dalla sua candidatura, rivela la tendenza italiana a trasformare un’eccezione in normalità. Se da vivi, mentre si gode ottima salute, e dopo un’ancor breve esperienza di potere, dal proprio cognome nasce una corrente di pensiero, o una tendenza politica — un “ismo” — significa che si è entrati nella storia. Non si parla di leninismo o di stalinismo, evidentemente, e neppure di andreottismo — per dare vita al quale Andreotti ha però speso quasi tutta una carriera — , ma dell’assai meno inquietante “montismo”: l’ultimo contributo italiano alla storia del pensiero politico — dopo il machiavellismo, il futurismo, il gramscismo, il fascismo.7
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→ ottobre 4, 2012

A volte accade che dire una cosa, pur in sé evidente e nota, produca grandi conseguenze: è la morale della favola del vestito dell’imperatore. Cosa d’altro ci si aspettava che dicesse Monti a chi gli chiedeva del suo futuro? Sia che avesse risposto che mai e poi mai, sia che avesse annunciato la sua discesa in campo, avrebbe danneggiato o il Paese o il suo governo. Ma se una risposta ovvia ha sollevato tante discussioni, una ragione c’è: così si inizia a parlare esplicitamente del dopo.
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→ ottobre 3, 2012

Recensione di Paolo Valentino
La denuncia di Minogue: l’etica del welfare uccide la libertà
Aveva probabilmente ragione Winston Churchill, quando argomentava che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte le altre sperimentate finora. Ma il grande premier britannico non avrebbe mai immaginato che il suo livello qualitativo sarebbe sceso così in basso, al punto da metterne in discussione le fondamenta. E forse Churchill avrebbe condiviso molte delle critiche incendiarie e delle preoccupazioni, che Kenneth Minogue, professore emerito di Scienze politiche alla London School of Economics, formula in La mente servile. Come la democrazia erode la vita morale, uscito due anni fa in Gran Bretagna e Stati Uniti, ora finalmente pubblicato in Italia da Ibl Libri, con una prefazione di Franco Debenedetti.
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→ ottobre 1, 2012

Prefazione di Franco Debenedetti a:
La mente servile.
Come la democrazia erode la vita morale
di Kenneth Minogue
IBL Libri, 2012, pp.470
ISBN: 978-88-6440-081-5
Prezzo: 24,00€
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Book Republic
È raro che un ponderoso saggio di politica diventi attuale come un instant book: due anni dopo la stesura originale, la traduzione italiana esce nel momento in cui la crisi della democrazia europea sembra giunta al suo acme. È singolare che il libro di un filosofo della politica, che espone tesi così esplicitamente conservatrici, così marcatamente britanniche, contenga riflessioni pertinenti a un dibattito sorto e sviluppato su un terreno culturale affatto diverso, sul tema di una moneta che l’Inghilterra non ha voluto far propria. Se lo si dice, non è per aggiungere una ragione di interesse al libro, che non ne ha bisogno tanto è ricco di idee, di provocazioni, anche di arguzie; al contrario, è per indicare come gli strumenti che il libro ci offre possano servire per leggere la crisi in cui si trovano le istituzioni europee, per vedere i pericoli a cui stiamo andando incontro, per allargare la visuale a possibili alternative.
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→ settembre 25, 2012

Fiat non fa più auto, Chrysler va benone. Marchionne, la politica, il capitalismo.
Forum che si è tenuto ieri nella redazione del Foglio con la partecipazione di Franco Debenedetti (imprenditore, già senatore dei Ds), Oscar Giannino (editorialista), Giorgio Meletti (giornalista economico del Fatto quotidiano), Riccardo Ruggeri (già dirigente Fiat) e Giuliano Ferrara (direttore del Foglio).
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→ settembre 20, 2012

“Per anni ho pensato che ciò che era buono per la nazione fosse buono per la General Motors e viceversa”. Era il 1953 quando Charles Erwin Wilson pronunciò la famosa frase. Oggi, riflettendo sulle accuse mosse a Marchionne, vien da porsi una domanda più radicale: ci sono strategie “che siano buone per la nazione” e non “buone” per la Fiat? E’ possibile che ci siano?
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