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→  luglio 7, 2002


di F.M.
Franco Debenedetti, se­natore Ds dell’ala libe­ral, propone il dilemma in modo molto chiaro: «A set­tembre le forze sociali si ritroveranno attorno al ta­volo per l’attuazione del Patto per l’Italia e in quel momento l’opposizione di governo dovrà decidere die­tro a quale tavolo sedersi: dietro i banchetti della Cgil per abrogare le norme che modificano l’articolo 18? Oppure dovrà presentarsi con proposte proprie? Co­me la “Amato-Treu” sugli ammortizzatori sociali che verrà presentata fra qual­che giorno».

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→  luglio 7, 2002


Franco Debenedetti, rappresentante dell’area liberal della Quercia, ha scelto di non andare a Genova. E spiega: «Il movimento no global si fonda su idee e analisi sbagliate, non utilizzabili per una sinistra di governo. Bisogna quindi parlare ai giovani sedotti da quelle idee e usati da quei movimenti: le loro generosità e idealità sono un bene prezioso. Ma bisogna farlo scegliendo le occasioni in cui la contestazione non prevale sulla disponibilità a discutere». E in merito alla presenza diessina a Genova, aggiunge: «Se ci si va, non si può non dire che le violenze ci sono state sia da parte dei manifestanti che da parte delle forze dell’ ordine»

→  luglio 5, 2002

sole24ore_logo Ogni giorno può essere quello buono per una sinistra di Governo. Poteva esserlo mercoledì, nel dibattito parlamentare sul caso Scajola. Può altrettanto esserlo oggi, quando il Governo varerà il DPEF.

Incominciamo dal caso Scajola. Se il centrosinistra avesse seguito il consiglio di D’Alema, che aveva proposto che parlasse un solo esponente dell’Ulivo alla Camera e uno al Senato, il dibattito sulle dimissioni del ministro dell’interno avrebbe un diverso svolgimento. Con vantaggio per l’opposizione ma, a ben vedere, anche per la maggioranza. Ma, si sa, alla diretta televisiva non si resiste: è così è finito che a parlare da parte dell’opposizione sono stati sei alla Camera e sette al Senato.

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→  luglio 5, 2002


Il prezzo politico del caso Scajola

Ci sono tante “questioni di fiducia” nell’affare Scajola: c’è quella che la maggioranza non mancherà di fornire al “ministro della malaparola”, secondo la lapidante definizione di Giuliano Ferrara; e quella che Berlusconi vedrà intaccata per averlo difeso. Ma c’è un’altra fiducia che è stata scossa, in modo meno appariscente ma più profondo: la fiducia del cittadino nelle istituzioni. Non le istituzioni che appaiono con le bandiere dietro e i microfoni davanti, ma quelle con cui concretamente entra in contatto: la Pubblica Amministrazione.

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→  giugno 30, 2002


«Scajola deve dare le dimissioni dopo le sue infamanti dichiarazioni su Marco Biagi rilasciate ieri al Corriere della Sera, è il minimo che possa accadere per uscire dal clima di guerrà che sta sempre più avvelenando il confronto sociale nel nastro Paese»: lo sostiene in una dichiarazione il sen. Franco Debenedetti (Ds).

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→  giugno 11, 2002

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La sconfitta francese al primo turno e il recupero italiano al ballottaggio denunciano una salute incerta – E` ancora Tony Blair a sollecitare il superamento delle ambiguità della “terza via”.

La sconfitta della sinistra al primo turno francese, la vittoria di quella italiana nel ballottaggio amministrativo, pongono entrambe un problema comune: nella seconda c’è già una riposta alla prima, oppure i problemi che si manifestano in Europa sono gli stessi e c’è una riflessione da svolgere sulle sconfitte che da un anno a questa parte fanno cambiare di segno i governi che contano, cioè quelli nazionali?

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