→ febbraio 7, 2003

Caro Direttore, è l’amico Turci che dovrebbe avere le maglie un po’ più strette. Nella sua rete è rimasta solo la seconda metà della frase ed è sfuggita la prima che la genera e la regge…
MEGLIO L’ONU DEGLI USA (7 febbraio)
Caro direttore, l’attenzione de Il Riformista alle posizioni dei liberal dei DS (quelli che oggi Salvi ha ribattezzato i liberali) è meritoria, dato l’autentico ostracismo che i liberi diessini trovano nella gran parte dei mass media dell’area di sinistra.
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→ febbraio 7, 2003
Sharing thoughts with Franco Debenedetti
Born in 1933 in Turin, Franco Debenedetti has a degree in electrical engineering. He started working in the metal tubing company founded by his father, and later became manager at Fiat and Olivetti before entering politics. First elected a senator in 1994 with the liberal Alleanza Democratica, he was re-elected with the progressive Olive Tree coalition in 1996 and again in May 2001; in the Senate he sits in the group of the largest opposition party, the Democratic Left.
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→ gennaio 28, 2003

“Spero”, scrive Sergio Cofferati a conclusione della sua intervista a Reset, “che anche il mio amico Franco Debenedetti si sia a questo punto convinto di aver sbagliato quando si è astenuto sulla legge Cirami”. Non mi sono astenuto, non avrei potuto neanche se avessi voluto, perché tutta l’opposizione scelse di non partecipare al voto finale del 24 Ottobre. Ma neppure penso di aver sbagliato: perché l’astensione, che proponevo dalle colonne del Riformista, era volta a dare non un giudizio politico sul merito della legge, ma un segnale del successo nella nostra battaglia.
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→ gennaio 26, 2003

L’appello italiano agli elettori israeliani
Già in generale bisognerebbe andarci con cautela e delicatezza con gli appelli al voto a cittadini di un altro Paese. Ai convinti, di un campo e dell’altro, è inutile parlare, lo insegnano fin dalla prima lezione gli esperti di comunicazione politica. E quanto a quelli che ancora non hanno deciso, il rischio è di provocare una reazione di fastidio o di rigetto a causa della presunzione, implicita in ogni appello da parte di uno straniero, di saperne di più di loro, del loro Paese, della loro storia; quasi a volersi porre come il fratello maggiore che ti insegna che cosa ti conviene.
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→ gennaio 22, 2003

Il voto sull’art. 18
Vedete? c’è ora la tentazione di dire a sinistra, ecco la prova: con il suo referendum Bertinotti dimostra la sua “oggettiva” consonanza con Berlusconi. Prova non convincente, tentazione pericolosa. Perché rimproverare proprio a Rifondazione inflessibilità e spregiudicatezza nel cercare visibilità, quando quotidianamente ne dànno prova i partiti dell’Ulivo? E perché spostare il tiro sul bersaglio sbagliato, quando è stata la battaglia dalla CGIL in nome dei “diritti” a creare i presupposti per l’iniziativa referendaria?
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→ gennaio 10, 2003

La spaccatura nel centrosinistra parte da lontano: è una questione di terminologia
A volte anche la parola, come la “bocca baciata” cantata da Fenton nel Falstaff verdiano, “non perde ventura, anzi rinnova come fa la luna”. E’ il caso di “riformisti”, un’espressione che a Mario Pirani su Repubblica, nella sua recensione del nostro “Non basta dire no!” (Mondadori, 2002), appare logorata dal tempo, e resa ambigua dai molti usi a cui l’ha piegata oltre un secolo di storia.
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