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→  marzo 3, 2012


di Giuliano Ferrara

Sarebbe una trasandatezza far finta di niente, via. Con le dimissioni di Berlu­sconi e l’avvento di Monti di qui alla prima­vera elettorale del 2013 è successo qualco­sa. E per far ripartire la democrazia politi­ca sospesa bisogna capire nella sostanza che cosa sia successo davvero. Fate come me, prendete un foglio bianco e segnate i punti di divisione degli scorsi vent’anni su una colonna, sull’altra gli obiettivi comuni ai governi di ogni segno e alle diverse cul­ture politiche, comuni a “tutti” (escluse le ali più radicali). Vedrete che, alla luce del­la crisi e del montismo tecnocratico, “tut­ti” è parola nuova.

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→  febbraio 7, 2012


dalla rubrica Peccati Capitali

La disoccupazione è il problema delle economie occidentali. Ciò che intuitivamente sembra che lo risolva, in realtà lo aggrava, e ciò che realmente lo risolverebbe è rifiutato come rischio, intollerabile pericolo. Anche la battuta di Mario Monti sulla monotonia del posto fisso riflette questa contraddizione: certo che un lavoro nuovo è più interessante, impegna di più, fa aumentare la produttività, ma per chi teme di restare senza lavoro ben venga la monotonia pur di portare a casa uno stipendio.

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→  gennaio 24, 2012


Le liberalizzazioni servono a crescere se smontano le inefficienze

“Liberalizzare non è privatizzare”: solo un inciso del Presidente Monti nella sua articolata presentazione del decreto liberalizzazioni, ma rivelatore, e utile per ragionare sul senso complessivo dell’azione di governo, del risanamento dei conti pubblici e della crescita, di Salva Italia e delle liberalizzazioni.

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→  gennaio 24, 2012


dalla rubrica Peccati Capitali

“Liberalizzazione dei taxi”, commedia in tre atti. Atto primo: il governo annuncia che liberalizzerà. Nessuno capisce in che cosa consista, dato che si ordina ai comuni di aumentare il numero delle licenze, ma i benpensanti plaudono: “Bravi, questo governo fa proprio sul serio, incomincia dalle piccole cose che interessano i cittadini.”

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→  gennaio 12, 2012


La nomina di Grilli a viceministro ha lasciato un vuoto imbarazzante

Dall’insediamento del Governo Monti la posizione di Direttore Generale del Tesoro è vacante. Infatti chi la ricopriva nel governo Berlusconi, il prof. Vittorio Grilli, è diventato Vice Ministro e si è posto in aspettativa dall’incarico amministrativo.

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→  gennaio 2, 2012


Lettera di Franco Debenedetti e Natale D’Amico

Caro Direttore,

nelle aste di dicembre, € 9 miliardi di BOT a sei mesi sono stati collocati con un rendimento pari al 3,25%, dimezzato rispetto all’offerta precedente, € 1,73 miliardi di CTZ a 24 mesi sono stati piazzati al tasso del 4,85%. Invece per € 7 miliardi di BTP decennali il tasso di collocamento è stato prossimo al 7%. Comprensibile il sollievo del Governo per avere finalmente un buon risultato da annunciare, legittima l’enfasi della radio di stato, giusto il riconoscimento da parte degli organi di informazione, impeccabile Monti a “non considerare terminate le turbolenze finanziarie”: in sostanza tutti hanno preso atto delle risposte del mercato. Ma nessuno ha suggerito di approfittare del momento, aumentando la raccolta a 2 – 3 anni e riducendo quella a 10. E questo non per motivi tecnici, il Tesoro avendo in materia una riconosciuta perizia, ma per ragioni politiche. Cioè per ragioni che riguardano meno Monti ministro dell’Economia e più Monti presidente del Consiglio.

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