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Archivio per il Tag »ItaliaOggi«

→  maggio 17, 2023


Se si parla di innovazione non si può che partire dalla scuola. Perché, uscendo da lì, i ragazzi entreranno in un mondo retto dalla concorrenza, dove beni e servizi vengono confrontati e scelti per il loro valore relativo: studenti più preparati e più abituati a una sana competizione saranno anche adulti più in grado di cogliere le opportunità e di provare a innovare anche loro, contribuendo alla crescita per tutti. E’ esattamente il contrario di quello che fa oggi la nostra scuola: che non vuole giudicare e non vuole essere giudicata.

→  agosto 12, 2020


Richiedendo al cda di Tim di sospendere, in attesa di istruzioni, l’accordo con Kkr mentre lo stava approvando, il governo avanza una sorta di «ius primae noctis» societario. Che la lettera avesse le firme di Gualtieri e di Patuanelli rimanda a una questione politica: le troppe volte che il Pd cede al rosario delle questioni identitarie del M5S. Identitarie, per il Pd, sono state le riforme di Amato, Ciampi e Prodi, e tutto quello che si è fatto e cercato di fare per avvicinare il Paese all’Europa: e che oggi viene un pezzo per volta smantellato. E anche per questo che il Pd corre il rischio di perdere il Nord.

→  marzo 21, 2013


di Goffredo Pistelli

Quando chi serve lo Stato e deve far rispettare la legge pesta i calli a un potente è sempre un problema. Se è un «politicante» qualsiasi, un boiardo da partecipazioni statali, un eroe qualsivoglia del sottogoverno patrio, dopo aver proferito il consueto «lei non sa chi sono io», impugna il cellulare e cerca qualcuno che, nella scala gerarchica, sovrasti l’importuno e cerca di vendicarsi.

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→  novembre 15, 2012


Intervista di Luigi Chiarello

Altro che patrimoniale. All’Italia «serve una riforma hard delle tasse», che tagli l’imposizione fiscale «su imprese e lavoro». Perché è l’unica riforma che può «cambiare immediatamente le convenienze degli operatori».

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→  aprile 20, 2012


di Riccardo Ruggeri

Questa rubrica non entra in polemica con alcuno (la polemica la paragono all’onanismo), due lettere al Corriere, scritte da persone che stimo, mi costringono però a intervenire. Lo faccio in modo “obliquo”. I fatti. Milena Gabanelli da Report lancia un’idea: creare un “dissuasore” (termine orrendo) contro l’uso del contante, applicando una tassa del 33% al suo deposito-prelievo. Franco Debenedetti e Natale D’Amico ci ragionano, argomentano. Milena Gabanelli risponde col suo stile.

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