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→  febbraio 11, 1995


In una famosa sentenza il giudice Learned Hand, della Second Circuit Court of Appeal statunitense, affermò che nonostante la posizione monopolista (nella fattispecie del colosso dell’ alluminio Alcoa) potesse assicurare prezzi più vantaggiosi ai consumatori, essa andava condannata perché la libertà di concorrenza è un bene per sé. Torna alla mente l’episodio leggendo la parte relativa alla privatizzazione dell’Enel, nella relazione che il ministro dell’Industria C16 ha reso alla commissione Industria del Senato mercoledì scorso.

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→  febbraio 3, 1995


Un qualunque ragionamento sui media finisce, quando non incomincia, con un richiamo, solenne o appassionato, all’obbiettività nel dare le notizie. Discorso antico: Umberto Eco, parlando martedì sera, ospite della Presidenza del Senato, su “Stampa e mondo politico oggi” ricordava come il tema fosse stato oggetto di un convegno ancora negli anni 60: l’unica notizia obbiettiva, si diceva già allora, sarebbe il bollettino meteorologico; la selezione stessa delle notizie da dare, il giustapporlo nell’impaginazione determinano il modo con il quale la notizia viene percepita; all’estremo opposto la sovrabbondanza delle informazioni ne determina praticamente una casuale selezione. Si dimostra così come sia impossibile realizzare quell’imparzialità e obbiettività che pure costituisce, nella mente di tanti, il punto ideale cui dovrebbe tendere l’informazione.

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→  dicembre 1, 1994


Qualsiasi governo avremo quando questa nota andrà in stampa, si troverà tra le mani il problema dell’emittenza televisiva. Problema attualissimo, anche per la sentenza della Corte, ma che riguarda un mondo che appartiene al passato; nel prevedibile clamore, scelte che riguardano il futuro potrebbero compiersi di fatto, senza pubblica discussione; scelte che rischiano di farci mancare la via che consentirebbe insieme di far uscire dall’impasse la questione dell’emittenza, di creare in pochi anni un settore industriale del valore di decine di migliaia di miliardi, di ridurre il costo della bolletta telefonica: senza rischiare una lira di danaro pubblico.

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→  novembre 4, 1994


Caro ingegner Presutti,
ricorda quando lei fu nominato presidente di Semea, l’azienda Ibm responsabile per tutta l’area centro-sud europea? Eravamo concorrenti, allora, ma c’era nei miei rallegramenti la soddisfazione sincera nel vedere che i suoi successi erano valsi a portare in Italia un importante centro decisionale. Poi nella sua nomina ad Assolombarda vidi il riconoscimento che, a un certo livello di responsabilità, le energie personali investite da un manager non sono diverse dalla totale identificazione di un imprenditore con il suo buiness. Sicché sfuma la differenza tra manager e imprenditore.

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→  novembre 1, 1994


La nazionalizzazione dell’energia elettrica fu il punto d’arrivo di un lungo e approfondito dibattito. Oggi, la privatizzazione dell’Enel rischia invece di risolversi in una colossale occasione mancata, attuata senza i necessari approfondimenti e unicamente per soddisfare le esigenze di cassa del Tesoro, dietro le quali management, sindacati e partiti indossano le vesti di conservatori che trent’anni fa ammantavano gli industriali elettrici. Allora produrre energia e renderla disponibile su tutto il territorio era una necessità posta dall’accelerata industrializzazione del Paese.

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→  novembre 1, 1994


«Perché Berlusconi non vende le sue televisioni?» si scriveva su queste colonne nel numero di maggio, analizzando le ragioni per cui al Berlusconi imprenditore sa­rebbe convenuto, sul piano economico, mettere in vendita le sue antenne. E si concludeva che Berlusconi non vende, non perché ciò sia in contrasto con i suoi interessi economici, ma nonostante che ciò probabilmente lo sarà.

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