→ luglio 1, 2011

Intervista di E.P.
L’aveva annunciato al Sole 24 Ore: «Se l’assemblea non approverà la svolta sulle deleghe, mi dimetterò dal consiglio di amministrazione». Ora Franco Debenedetti, già senatore Ds e componente del cda di Bpm, conferma al Riformista la sua decisione.
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→ giugno 27, 2011
Comunicato stampa
Lunedì 27 giugno 2011
Ho rassegnato stamane le dimissioni da Consigliere di Amministrazione della Banca Popolare di Milano.
L’Assemblea straordinaria di sabato scorso ha respinto la proposta, avanzata dal Consiglio di Amministrazione, di aumentare il numero delle deleghe da 3 a 5, cosa che avrebbe consentito una maggiore partecipazione di soci alle deliberazioni assembleari. E’ stata così respinta un’iniziativa, pur di non sconvolgente portata, di mettere mano alla riforma della governance della Banca.
Ritengo che questo sia il problema centrale della BPM, e che già iniziare ad affrontarlo seriamente consentirebbe di fare emergere il valore della Banca, del suo posizionamento geografico, e della sua rete di vendita.
Le dimissioni, dopo due anni di mandato, sono il modo per dare rilievo a questo mio fermo convincimento.
Franco Debenedetti
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«Rassegno le dimissioni, ma servono nuove regole»
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«Sabato la svolta o mi dimetto»
di Franco Debenedetti – Il Sole 24 Ore, 22 giugno 2011
→ giugno 26, 2011

Strano destino quello del libro di Justin Fox: con quel titolo “ Il mito della razionalità del mercato” e ancor più quel sottotitolo “ Una storia di rischi, guadagni ed errori a Wall Street” avrà pensato di prendere l’onda lunga della grande crisi, accodandosi agli scettici dei mercati e ai critici di chi vi opera. Ma così ha fatto torto a se stesso: perché mentre su quel tema nel frattempo sono usciti lavori di ben diverso spessore e autorevolezza, il libro è invece interessante nel narrare, con i collaudati metodi della pubblicistica americana, la grande avventura intellettuale della teoria dei mercati finanziari e del loro funzionamento. Oggi l’attenzione dagli “errori di Wall Street” si è spostata su altri temi, il finanziamento dei debiti pubblici, la sostenibilità del welfare, la stabilità delle banche, la remunerazione dei manager; oppure, come recentemente da noi, sul mercato per il controllo. Letto in relazione a questi temi, il libro ha, involontariamente, un’attualità maggiore di quella che volontariamente si proponeva di raggiungere.
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→ giugno 26, 2011

Domani mattina consegnerò le mie dimissioni al presidente di Bpm, MassimoPonzellini, e al presidente del collegio sindacale, Salvatore Rino Messina, come avevo detto che avrei fatto scivendone su questo giornale. Quello che mi ha impressionato ieri è stato vedere 3.800 mani alzate per approvare un aumento di capitale di quelle dimensioni, due volte la capitalizzazione di Borsa della banca, che richiederà in media 6.100 euro a testa ai soci se vogliono non diluirsi; e subito dopo due su tre delle stesse persone che votano per non modificare la governance della banca neppure in modo assai blando.
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→ giugno 25, 2011

«Vorrei tanto che tassassero i profitti finanziari dei miei pochi risparmi, perché tasserebbero anche quelle di chi ha grossi capitali investiti: così si aiuterebbe il nostro Paese a uscire dalla crisi in cui si trova». È la voce registrata di una pensionata che ha dato l’avvio alla puntata di mercoledì scorso di “Tutta la Città ne parla”, rubrica di Radiotre in onda la mattina.
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→ giugno 24, 2011

Intervista di Monica D’Ascenzo a Giorgio Benvenuto
«Il dibattito sull’incremento delle deleghe è diventato ormai ideologico ed emotivo e non posso afferrarne la drammaticità. Ritengo che dovendo affrontare il nodo ben più grande di un aumento di capitale importante non ci si debba chiudere in un fortino». Giorgio Benvenuto, ex segretario Uil e oggi membro del cda di Bpm, trova fuori luogo la spaccatura tra le diverse anime dell’azionariato della banca in un momento in cui sarebbe necessaria l’unità per affrontare cambiamenti importanti in linea con i rilievi dell’ispezione di Banca d’Italia.
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