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→  gennaio 11, 2007

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da Peccati Capitali

I conti dello Stato nel 2006 sono andati molto meglio del previsto. Ad Aprile, Giulio Tremonti prevedeva un fabbisogno a fine anno di 66 miliardi; Tommaso Padoa Schioppa l’aveva fatto lievitare a 70, a conclusione della due diligence sui conti ereditati dal suo predecessore: ed erano già erano noti inusitati aumenti del gettito tributario. A luglio, lo ridusse a 59; a settembre a 47,5: chiuderemo l’anno a 35,2, un punto di PIL in meno.
In politica, più che i fatti contano le interpretazioni.

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→  novembre 22, 2006


di Gad Lerner

Nell’ establishment italiano funziona così. Di fronte a un libro imbarazzante che denuncia la presenza anomala di imprenditori e banchieri nella proprietà dei giornali, in particolare del Corriere, e forse addirittura una degenerazione spionistica della contesa in atto per il suo controllo, figuriamoci, tutti quanti plaudono al coraggio dell’ autore. Salvo poi precisare sottovoce: sia ben chiaro che non ci si può far nulla.

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→  novembre 18, 2006


di Giuliano Ferrara

Libro untuoso di un vice del Corriere finge scandalo per le camarille
Un vice ad personam del Corriere che si chiama Massimo Mucchetti, giornalista economico di Brescia, ha scritto un agile libretto feltrinelliano per dimostrare, Luigi Einaudi alla svelta mano e imbottigliato per una pronta beva, che la stampa in generale, e il suo giornale in particolare, ha un dovere di indipendenza dai partiti e dai poteri economici che la editano, e che lo tradisce.

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→  novembre 17, 2006


di Riccardo Gianola

La scena più gustosa del libro «Il baco del Corriere» di Massimo Mucchetti, compare a pagina 12. Il giornalista racconta che il 5 novembre 2004, alle nove di sera, l’amministratore delegato Vittorio Colao gli si presenta davanti. Prende un pezzo di carta bianca sulla scrivania e scrive una domanda in stampatello. “Dove possiamo parlare in sicurezza?”». Mucchetti gli risponde sempre per iscritto, per evitare evidentemente che qualcuno ascolti le loro voci: «Troviamoci sotto, all’angolo fra Solferino e Moscova».

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→  novembre 16, 2006


di Massimo Mucchetti

La storia dei giornali s’intreccia da sempre con quella dei potentati dell’economia. Lo si è visto anche nella calda estate del 2005 con la scalata al “Corriere della Sera”. Ma proprio gli esiti di quel resistibile assalto e, poi, la crisi al vertice di Telecom Italia, il rastrellamento di azioni Fiat fatto dagli Agnelli e i contrasti tra Capitalia e Capitalia portano in superficie tutti i limiti della coalizione economico-finanziaria che sta a capo del primo gruppo editoriale italiano. E inducono Massimo Mucchetti – vicedirettore del “Corriere” spiato assieme all’amministratore delegato di Rcs fin dal 2004 – a chiedersi se e come possa cambiare il vecchio modello che assegna la proprietà del primo gruppo editoriale italiano a un “patto di sindacato” formato da banche e industriali, i cui interessi di fondo confliggono con quelli della libera informazione.

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→  agosto 30, 2006

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Consolidation is coming to Italy’s banking sector, and not a moment too soon. The planned €29.43 billion merger between Banca Intesa and Sanpaolo is expected to kick-start an M&A frenzy in a country that has one of the most fragmented, least modernized and most expensive (at least for customers) banking industries in the developed world. So this deal is, on the whole, good news. But it hardly signals the end of political considerations and economic nationalism as major factors in the banking sector.

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